La satira, i “tre” voti e l’identità santacruciara: ritratto del nuovo sindaco
Una rincorsa durata cinque anni, a tratti resa insopportabile da quei tre voti che nel 2012 gli preclusero l’accesso a Palazzo di Città dalla porta principale (in favore di Franca Iurato). Ma adesso si è lasciato l’incubo alle spalle: Giovanni Barone, 60 anni, dirigente medico dell’Asp 7, è il nuovo sindaco di Santa Croce Camerina. Una vittoria schiacciante per lui, e difficile da pronosticare almeno nelle proporzioni: 588 voti più del diretto concorrente, Lucio Schembari. Ottenuta al termine di una campagna elettorale moderata, in cui i due contendenti hanno giocato di fioretto piuttosto che di sciabola. Piccole scaramucce, ma grande rispetto. In fondo erano alleati, anche se adesso conservano una visione diversa della politica e del paese.
Giovanni Barone, con 2298 preferenze, ha stravinto le elezioni. Merito di un perfetto gioco di squadra, a cui hanno contribuito in modo determinante due degli sfidanti di cinque anni fa: Piero Mandarà, primo degli eletti in Consiglio comunale con oltre 600 preferenze, e Giovanni Giavatto, esperto architetto, accanito sostenitore del popolo. La gente si è fidata, ha voluto cancellare con un colpo di spugna l’esperienza del Pd alla guida della città (ne ha fatto le spese Gianni di Bari, che assieme alla sua lista ha raccolto poco più del 15%). Ha deciso di non puntare sullo Schembari-ter, esperienza interrotta nel 2012 dopo due mandati. Barone ha costruito la propria campagna elettorale su due concetti: da un lato l’identità santacruciara, dall’altra la semplicità del suo operato. “Bisogna ripartire da decoro, pulizia, sicurezza. Dobbiamo garantire i servizi indispensabili, puntare sullo sviluppo economico, favorire la crescita dei giovani. Saremo vicini alle fasce deboli e accompagneremo in modo responsabile l’incremento turistico. Ringrazio tutti, mando un bacio ai miei compaesani. E’ la vittoria di una città intera. Ce la metterò tutta per ricambiare questo enorme attestato di stima”.
Giovanni Barone ha già rivestito due incarichi istituzionali: dal 2005 al 2007 è stato vice-sindaco nella giunta Schembari, dal 2007 al 2012 è stato presidente del Consiglio comunale. Un motivo di vanto? Aver bloccato – da seconda carica cittadina, assieme al civico consesso – la costruzione di un albergo nel 2010, laddove sorgeva l’ex caserma della Guardia di Finanza. Barone ha promesso un occhio di riguardo nei confronti delle borgate a mare dimenticate: Punta Braccetto e Casuzze in modo particolare. La sua teatralità, presa di mira dalla satira, è risultata vincente. Adesso gli spetta il compito più arduo: mettersi al timone di una macchina amministrativa che non fa sconti a nessuno e che merita la dovuta attenzione per far rinascere Santa Croce a nuova vita.
GLI AUGURI DEL SINDACO USCENTE
LA PRIMA INTERVISTA DI GIOVANNI BARONE
1 Comment
Grande sindaco , orgoglioso di questa vincita
FORZA GIOVANNI BARONE
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