Liberi consorzi, caos infinito: l’Ars rinvia il voto per le beghe della maggioranza
A maggioranza l’Ars ha votato l’ennesimo rinvio del voto delle assemblee dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Anche a Ragusa la consultazione si terrà a febbraio. Ma questo è un ennesimo flop per la maggioranza e il governo Crocetta in quella che sembra davvero una riforma infinita e ancora non compiuta. La Sicilia è l’unica regione in Italia a non aver ancora messo a regime i Liberi consorzi e le Città metropolitane che hanno sostituito le Province. Hanno espropriato del diritto di voto i cittadini, con la soppressione del suffragio universale, ora hanno anche impedito, per la terza volta, l’espressione del voto ai consiglieri-sindaci dei comuni dell’Isola. Tutto ciò metterà a serio rischio ben 6 mila dipendenti provinciali, senza carico di lavoro ormai da diversi anni e senza stipendio nelle province di Siracusa e di Enna. A tutto ciò si aggiunge l’abbandono di servizi essenziali, quali la manutenzione delle strade provinciali, divenute una vera e propria groviera, l’edilizia scolastica di secondo grado, in un vergognoso stato di abbandono e la poca assistenza ai diversamente abili. E’ chiaro che, polemiche a parte, così come continua a dire l’on. Musumeci, “visto il fallimento della riforma, restituiamo la guida delle province ai presidenti delle province eletti dal popolo”. Non la pensa così la coalizione di governo che in piena bagarre per la composizione delle liste, in maniera trasversale, ha chiesto al presidente della prima commissione di rinviare il tutto in attesa di una circolare esplicativa riguardo al voto ponderato nei comuni commissariati. Insomma l’ennesimo escamotage per lasciare nel caos la riforma delle Province, con tutti i disservizi connessi.