LAST CHRISTMAS
“L’ultimo Natale” non è solo una delle canzoni più famose di George Michael, ma potrebbe essere pure il filo conduttore di tutto l’anno 2016! Leggendo il testo ci si accorge che la canzone parla di una storia d’amore brevissima, iniziata proprio il giorno di Natale e finita l’indomani, e della voglia del protagonista di non ripetere lo stesso errore, che gli ha causato lacrime e dolore e, quindi, di affidare il proprio cuore a una persona speciale per il Natale successivo. Ebbene io credo che nel 2017 tutti noi dovremmo affidate il nostro futuro a persone speciali, che non ci facciano più versare lacrime, che non ci facciano più soffrire, sia nella nostra vita privata sia nella nostra vita sociale e pubblica. La vita privata di ognuno, compresa la mia, deve restare tale e quindi non voglio analizzarla, commentarla, valutarla, ma posso farlo con quella sociale e pubblica che ci stiamo lasciando alle spalle! Vorrei che fosse “the last Christmas” macchiato del sangue di innocenti, siano essi le giovani vite spezzate dalla furia dei fanatici, crudeli, sanguinari combattenti islamici dell’ISIS; siano essi i disperati dei barconi della morte del Mediterraneo che il nostro compaesano Giuseppe La Rosa, insieme all’equipaggio della Dattilo, cerca di salvare e di condurre alla terraferma; siano essi cittadini onesti che magistrati coraggiosi e determinati, come il dott. Di Matteo e il dott. Gratteri, tentano di proteggere dalla crudeltà, dall’arroganza, dalla bulimìa delle Mafie.
Vorrei che fosse “the last Christmas” compromesso da un clima di “guerra fredda” tra USA e Russia, fomentato dal presidente uscente Obama, il quale, anziché offrire solidarietà al popolo russo che ha perso l’intero coro dell’Armata Rossa in un disastro aereo proprio nei giorni di Natale (guarda caso mentre era diretto in Siria!) , decide di espellere 35 diplomatici russi da Washington (e meno male che Putin ha deciso di non applicare la legge del taglione ma di attendere che il 20 gennaio prossimo arrivi alla Casa Bianca il nuovo inquilino Trump)! Vorrei che fosse “the last Christmas” paralizzato da un governo regionale che non amministra, non decide, però ha deciso di lasciare la nostra Ragusa allo sbaraglio! Vorrei che fosse “the last Christmas” in cui gli italiani si sentano ostaggio di un Governo ancora una volta creato in vitro, in un laboratorio che va smantellato non appena le forze politiche dell’intero arco costituzionale abbiano riscritto le regole del gioco (id est la legge elettorale!). Vorrei che fosse “the last Christmas” in cui le scelte politiche degli italiani, specie se esplicite e nette come quella del 4 dicembre scorso, non siano umiliate dall’arroganza dei politici che gli stessi mantengono con i propri sacrifici, le proprie rinunce, la propria drammatica, rassegnata precarietà. Questo ed altro vorrei per il prossimo Natale che mediante la nascita dell’Emmanuele conduce alla morte dell’anno gregoriano. E se proprio non si può allora mi accontento di ciò che Snoopy risponde a Linus che gli augura un felice anno nuovo: “Basterebbe uno usato di quelli buoni”!