Tra kitesurf e salvataggi, La Rosa a Petrolio: “Sono una persona come tutti”
Voce della speranza: è questo il nuovo appellativo dolcemente affibbiato a Giuseppe La Rosa, l’angelo del mare, il rescue swimmer che soccorre i migranti in preda al panico dopo lunghe traversate nel Mediterraneo. Il 28enne santacrocese, che nel prossimo gennaio sarà insignito di un’onorificenza da parte del presidente della Repubblica, è sbarcato su Rai 1. La trasmissione ‘Petrolio’, condotta da Duilio Giammaria, ha riservato un piccolo speciale a Giuseppe e alla nave Dattilo. Nell’intervista di Francesca Biagiotti, La Rosa ha mostrato un pizzico della sua “normalità”, lontana dalle emergenze: quando veste la muta e si tuffa in mare per coltivare la passione del kitesurf, in mezzo alle onde. “Quando vengo qua – spiega – stacco tutto e non penso a niente. E’ come una valvola di sfogo. Condivido il mare in maniera diverso rispetto a quando lavoro. Con il kite hai la sensazione di volare”. Com’è nata la passione per il mare? “A quattro anni, quando mio padre mi buttò in acqua con una barchetta e mi disse di arrangiarmi”. Alla vita normale di un ragazzo di 28 anni, però, si intrecciano spesso momenti di enorme e indicibile criticità. Dettati dagli sbarchi improvvisi e repentini che fanno della Sicilia la terra d’approdo per tutti i disperati che scappano da guerre e fame: “La cosa più brutta – spiega Giuseppe – è vedere qualcuno che annega o non ce la fa. Hanno paura. Sono agitatissimi e non capiscono che in questo modo rischiano di più. Eroe? Fa piacere che qualcuno lo dica, ma io sono Giuseppe e basta. Una persona come tutti”. GUARDA IL VIDEO SOPRA (si ringrazia Michaela La Rosa per la collaborazione)