A Natale un salto nella storia: con la mostra riapre i battenti palazzo Ciarcià
Nel 1800 ad opera del barone Guglielmo Vitale-Ciarcià, venne posta la prima pietra per la costruzione del palazzo omonimo. Fu completato nel 1803. La nobile famiglia non lo abiterà mai, venne utilizzato solo per rappresentanza e per tenervi riunioni politiche e qualche festa. Vedendolo dall’esterno, si presenta molto austero e informale, ma all’interno è un autentico scrigno di arte, con soffitti e pareti affrescati in maniera sublime (anche se adesso alcune parti appaiono deteriorate dall’incuria e dal tempo), arredi e tendaggi di pregio e qualità, insomma un bene rimasto nell’oblio per tanto tempo. E adesso il rampollo della nobile famiglia che ha ereditato il palazzo, Lorenzo Ciarcià Santapà, ha deciso di porre fine a questo stato di cose e ha pensato di affidarlo ad un’associazione e renderlo fruibile al pubblico. L’A.R.C.A.N.A, associazione no –profit locale che da circa venti anni promuove l’arte, la cultura e le tradizioni, non è rimasta a guardare. I loro componenti si sono dati subito da fare, lo hanno ripulito e sistemato, e vi hanno organizzato nel fine settimana scorso una mostra mercato di oggetti d’arte e quant’altro.
La presidente dell’associazione, Francesca Giannì, ci ha accolto e condotto in un percorso illustrativo dei lavori esposti e delle splendide stanze. Al piano terra, in una sorta di reception, l’associazione “Oltre l’Ostacolo” distribuiva biscotti e dolciumi vari, salendo per le scale di pece; ai lati facevano da cornice tante stelle di Natale, sponsorizzate da “Florart” di Davide Falcone; arriviamo così nella prima stanza dove sono esposti alcuni manufatti, sapone e bottigliette di “Olio Perico”, un unguento che usavano i nostri anziani per cicatrizzare le ferite. Continuando nel nostro percorso, la stanza di “San Giuseppe” (i Vitale-Ciarcià erano molto devoti al santo Patrono): in questa stanza Pino Zisa ha realizzato la “Casa di Babbo Natale”, poi, continuando, “la Stanza Rosa” dove possiamo ammirare alcuni lavori ricamati da Emma Furnari, alcuni libri storici del prof. Miccichè e volumi di poesie di Antonella Mania e Angelica Rizzo, non potevano mancare dipinti a cura di Maria Giannì. Arriviamo così nel grande e spettacolare salone: c’è l’angolo riservato alle cure del corpo e del viso con i prodotti della “Forever” a base di aloe vera, presentati dalla signora Simona Di Stefano. Ancora un angolo di oggetti di prestigio: da legni raccolti sulle nostre spiagge, due artiste ragusane, Flavia Pluchino e Mary Acone, realizzano delle autentiche opere d’arte che potrete ammirare nel video che vi proponiamo. Poi ancora quadri di Giosuè Mallo e Miriam Robusti, le miniature dipinte a mano da Mariella Iurato e, dulcis in fundo, non poteva mancare l’alta tecnologia, applicata in un robot di cucina, il “Bimbi”, con cui si possono realizzare centinaia di leccornie e anche liquori, il tutto presentato da Virginia Piazzese, rappresentante per Santa Croce.
Insomma un itinerario davvero speciale, ma soprattutto la consapevolezza della rinascita di un palazzo che ha dentro la storia della città degli ultimi duecento anni. Godetevi la fotogallery e il video a cura di Piero Mandarà.
2 Comments
Ad integrazione dell’ottimo servizio dell’amico Salvo, è da ricordare che la metà del palazzo è di proprietà degli eredi Raffaele Giampiccolo, che sensibilmente approvano e sostengono le attività svolte nel palazzo, riuscendo a valorizzare il suo interesse storico e sociale. Giuseppe Suizzo.
Giuseppe, mi piacerebbe sapere se il palazzo Giampiccolo originalmente facesse parte del palazzo Ciarcià e venduto al sig. Raffaele Giampiccolo in secondo tempo. Grazie in anticipo.
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