Ragusa – Convocato dal Prefetto il tavolo permanente provinciale sul tema dello sfruttamento lavorativo in agricoltura
Nella mattinata di lunedì 12, il Prefetto dott.ssa Maria Carmela Librizzi, ha convocato presso il palazzo di governo di Ragusa una Conferenza permanente provinciale, riunendo i rappresentanti delle Amministrazioni locali, i Responsabili provinciali delle Forze di Polizia, dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro e del Servizio Centro per l’Impiego, dell’INPS e dell’INAIL, delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e UGL, delle associazioni di categoria Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, della Caritas Diocesana e della Croce Rossa Italiana, per sensibilizzare gli attori istituzionali, il mondo del lavoro e del privato sociale sull’importanza fondamentale della lotta al caporalato ed allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. La Prefettura ha voluto evidenziare il dovere di rafforzare gli interventi a tutela dei lavoratori stranieri stagionali, affinché si reprimano i fenomeni di illegalità nell’intermediazione nella manodopera. Il Prefetto sarà sempre in contatto con tutte le forze operanti nella provincia iblea per contrastare con efficacia un fenomeno come lo sfruttamento lavorativo con le connesse devianze. In particolare, la Polizia provinciale coordinata dal dott. Raffaele Falconieri, intensificherà i servizi di vigilanza e di controllo nelle zone rurAli e periferiche del territorio ragusano.
Nel corso dell’incontro sono state individuate e pianificate le principali azioni per l’area iblea che di seguito si rassegnano:
1-Creazione di un’aggiornata e condivisa analisi di contesto territoriale, per la definizione delle priorità;
2-Massimo raccordo nei controlli tra gli enti deputati ai servizi ispettivi del lavoro e le forze dell’ordine;
3-Formulazione di proposte concrete per i profili concernenti il trasporto dei lavoratori nel tragitto casa/lavoro, con il concorso delle associazioni datoriali e sindacali;
4-Approfondimento degli interventi necessari per le situazioni alloggiative, in modo da garantire la salubrità e la idoneità a tutelare la salute dei lavoratori medesimi;
5-Individuazione di un bene immobile confiscato alla criminalità organizzata per creare centri di servizio e di assistenza socio-sanitari organizzati dalle competenti istituzioni anche in collaborazione con le organizzazioni di terzo settore e con le parti sociali;
6-Sperimentazione di sportelli di informazione per l’incontro domanda e offerta di servizi abitativi, anche valorizzando le esperienze promosse dalle parti sociali;
7-Potenziamento delle attività di tutela ed informazione ai lavoratori;
8-Istituzione di presidi medico/sanitari mobili per assicurare interventi di prevenzione e di primo soccorso;
9-Attivazione di servizi di orientamento al lavoro mediante i Centri per l’impiego ed i servizi attivati dalle parti sociali, in prossimità del luogo di stazionamento dei migranti, per consentire un facile accesso ai servizi forniti dallo stesso ente.
Il confronto ha consentito di fornire elementi informativi sulla Legge 18 ottobre 2016 n. 199 che introduce maggiori garanzie per la tutela dei lavoratori del settore agricolo, con innovazioni concrete di rilevanza penale che alzano il livello della repressione e rafforzano le misure in favore delle imprese agricole, preannunciando nella circostanza lo svolgimento di un seminario formativo aperto alle forze di polizia impegnate in funzione delle specificità d’istituto che le caratterizza, ai servizi ispettivi in materia di lavoro ed alle organizzazioni della società civile, delle organizzazioni sindacali e di quelle di rappresentanza delle imprese.