Come è nato il numero di Topolino dedicato a Punta Secca: decisivo l’apporto dell’architetto Miccichè
“Hai visto i luoghi di Montalbano? – Oh certo. Ero stato invitato nel Castello di Donnafugata per un incontro con il pubblico dal direttore del Museo del fumetto siciliano, l’architetto Giuseppe Miccichè. Per l’occasione alloggiavo in un alberghetto davanti al mare, proprio vicino alla casa di Montalbano. Precisamente a Santa Croce Camerina, località Punta Secca”. Lo ha detto lui. Giorgio Cavazzano. Intervistato sull’innovativa dimensione di Topolino, il disegnatore di Topalbano ha ricordato un amico, un grandissimo appassionato di fumetti, il curatore di quell’angolo di storia dove il sogno diventa realtà. Il museo del fumetto, che fa capo all’associazione culturale Xanadu, è prima di tutto Giuseppe Miccichè con la moglie Lina Canto. Una realtà che è frutto di una passione che non conosce confini. E tra i balloons del fumetto più amato il commissario di Vigata, i suoi luoghi, proprio a due passi dalla casa dei fondatori e direttori del Museo. “Giorgio non poteva farci regalo più bello – ha detto Lina – e con questo non mi riferisco alla sua gentilissima citazione, sul numero di Topolino attualmente in edicola”. L’architetto Miccichè tira fuori da uno schedario una tavola. “Ecco – commenta l’amatore di fumetti del piccolo centro ibleo – è questo il regalo più grande. Giorgio ce lo ha spedito qualche giorno prima che uscisse il numero in distribuzione. C’è il nostro Faro, c’è la nostra Punta Secca. E’ un’emozione, che dire. E’ veramente una grande emozione”. “Il musetto vispo di Mickey Mouse che punta verso il simbolo storico della nostra amata terra – continua Lina Canto – e chi ce lo doveva dire? Giorgio è un amico, non ci sono altre parole per commentare un onore così grande”. Lina Canto e Giuseppe Miccichè sono stati contattati da Cavazzano l’estate delle scorso anno, quando l’autore dei bellissimi disegni che hanno messo le orecchie e il naso al personaggio nato dalla penna di Camilleri era solo in embrione. “Ragazzi mi servono delle foto, mi ha contattato la Disney per questo bel progetto…”. D’altronde lo racconta anche lui tra le pagine dell’intervista a lui dedicata, proprio dietro la detective story che ha svuotato le edicole. “Quando visitai la Casa di Montalbano, scattai qualche foto – si legge nell’intervista a Giorgio Cavazzano pubblicata su Topolino – Mi stupì non poco vedere coppie di sposi che si facevano fotografare accanto alla fatidica casa e gli innumerevoli cartelli stradali indicanti ‘La casa di Montalbano’. Quando mi arrivò la sceneggiatura, chiesi aiuto per la documentazione al caro amico Miccichè, che in quattro e quattr’otto, assieme alla moglie Lina, girò e fotografò ogni angolo di Punta Secca. Mi fornì amichevolmente una decina di chili di fotografie”. “Gliele abbiamo mandate con piacere – racconta ancora Lina Canto – mi ricordo una sera, qui a cena da noi. Sua moglie Elena. Ha spinato con me il pesce che avremmo mangiato in un allegro conviviale che si sarebbe svolto di lì a poco. Stranamente da noi una giornata di pioggia di quelle che ti costringono dentro. Ci siamo arrangiati come meglio potevamo. Ma sai le risate. Amici, non ci sono altre parole per definirli”.
Fonte: La Sicilia