Dagli States a S.Croce per la festa: “Vi racconto cos’è per me San Giuseppe”
In questi giorni di preparazione alla festa del santo patrono di Santa Croce, San Giuseppe, ho incontrato in piazza un mio vecchio compagno di scuola dai tempi delle medie, emigrato negli States da oltre 42 anni. Lui è Carmelo Cassarino (detto Menu). Parlando del più e del meno, andando a ritroso nel tempo, gli domando come mai da alcuni anni viene in paese sempre in questo periodo. La sua risposta mi ha lasciato senza fiato e mi ha emozionato, ecco perché ho deciso di dedicargli questo spazio: “Per tantissimo tempo, fino a quattro anni fa, tornavo in paese quasi regolarmente solo d’estate, per godere del mare assieme ai miei familiari. Poi, chissà come e perché, ho deciso di interrompere questa “tradizione”, ho deciso di venire in occasione della festa di San Giuseppe. Quattro anni fa è stata la prima volta dopo quasi quaranta anni, mi sono fatto tutta la processione con il cero acceso, sono andato a visitare tutte le cene che mi è stato possibile, mi sono inebriato dei profumi e della atmosfera mistica che emanavano, ho capito in quei momenti quante cose mi sono perso durante tutti questi anni di lontananza”. Mentre mi raccontava queste sensazioni, la voce gli tremava e gli occhi diventavano lucidi; mi ha colpito, emozionandomi, la sua sincera e grande umanità. In fondo, Carmelo è sempre stata una persona umile, quindi vera. “Voi non potete capire quello che sentiamo quando saliamo sull’aereo che ci riporta nel paese dove siamo nati e cresciuti. Sei ore sembrano interminabili e quando ri-affrontiamo il viaggio di ritorno in America, appena rimettiamo piede nel paese che ci ha accolto, da quel momento inizia il nuovo conto alla rovescia, per ritornare l’anno successivo, di nuovo in mezzo a voi”. Queste riflessioni mi hanno fatto ricredere su tanti luoghi comuni, a volte, si viene presi dallo sconforto e si pensa di mollare tutto e tutti ed andare via, poi senti queste storie e realizzi di essere stato fortunato a rimanere nel paese dove sei nato, cresciuto e dove rimarrai per sempre. Grazie, Menu.
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Caro Pluchino ma non può denunciare lei invece di prendersi d’ira? Se quello che dice lei è vero e anche vergognoso da parte del primo cittadino apprendere queste cose e non far nulla a meno che non le piaccia amministrare in questo modo.
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