Loris, la Panarello torna davanti ai magistrati dopo le accuse al suocero
E’ cominciato, presso la sezione femminile del carcere di piazza Lanza, a Catania, l’interrogatorio di Veronica Panarello, presunta assassina del figlio Loris. La donna, nelle ultime settimane, ha tirato in ballo anche il suocero Andrea Stival, accusandolo di aver ucciso il bambino: “Eravamo amanti ed il bimbo ha visto cose che non doveva vedere – aveva detto nei giorni scorsi la donna – Per questo Andrea lo ha ammazzato”. Accuse rispedite al mittente dal diretto interessato, ma ancora non entrate nel fascicolo processuale. Per questa ragione la Procura di Ragusa ha deciso di sentire nuovamente la signora Panarello. Dopo la nuova, sconcertante versione resa ad una psicologa, la donna non ha ancora confermato agli inquirenti le accuse verso il suocero, che nel frattempo è stato iscritto per “atto dovuto” nel registro degli indagati (anche se ha respinto fermamente le accuse: “Sono solo calunnie”). Nel frattempo, attraverso il suo avvocato Daniele Scrofani, è tornato a far sentire la sua voce Davide Stival, il papà del piccolo Loris: “Veronica è poco credibile, ma se emergono nuovi elementi non sono disposto a fare sconti a nessuno. Non guarderò in faccia nessuno, nemmeno mio padre. Voglio giustizia per Loris”.
VILLARDITA: “ORA ABBIAMO IL MOVENTE”
“Ho la convinzione che Veronica Panarello riconfermerà con dovizia di particolari quello che ha già detto alla psicologa o ai periti del gup, che potrebbe aggiungere dei nuovi particolari alla vicenda”. Lo ha detto l’avvocato Francesco Villardita, legale della madre di Loris, prima dell’interrogatorio in carcere della donna che ha accusato il suocero di essere lui l’assassino del bambino. “Se le sue accuse saranno confermate oggi davanti ai pm – ha aggiunto – avranno una valenza più pregnante nel processo. La sua versione dei fatti dovrà essere sottoposta al vaglio della magistratura, di polizia e carabinieri”.
“Le dichiarazioni di Veronica Panarello sono forti perché forniscono movente, complice e dinamica del fatto, e fornisce anche l’arma del delitto – ancora Villardita, prima di entrare nel carcere di Catania -. Per la prima volta si parla di omicidio e non di incidente e c’è una chiamata in correità. Io ho visto la signora Panarello due giorni fa e l’ho trovata decisa a riconfermare la sua versione dei fatti e ci auguriamo che stamattina faccia luce e chiarezza su questa misteriosissima vicenda”. Ai cronisti che gli hanno chiesto il valore della credibilità visto il cambio di versioni fornita da Veronica Panarello, l’avvocato Villardita risponde: “Quelli non erano racconti, ma la signora ha riferito quello che ricordava in quel momento, fino alla visita al cimitero dove è sepolto Loris, quando ha incominciato a ricordare tutto”.