Veronica, Hollywood e la morte di Loris: due versioni contro il suocero
“A uccidere Loris è stato mio suocero. Io e lui avevamo una relazione”. L’ultima verità (o presunta tale) di Veronica Panarello è arrivata lo scorso 25 gennaio in carcere, a Catania. La donna, in stato semi-confusionale (secondo quanto riportato dalla trasmissione ‘Quarto Grado’) avrebbe chiesto alle guardie di poter parlare con una psicologa, cui ha consegnato una lettera con le nuove accuse. Veronica avrebbe anche chiesto di parlare con i magistrati, che si sono presentati assieme al suo avvocato, Francesco Villardita, la mattina del 29. Inizialmente la Panarello non li avrebbe nemmeno riconosciuti: aveva indosso una maglietta con la scritta Hollywood e canticchiava ‘Ti regalerò una rosa’, brano di Simone Cristicchi. Poi, in un momento di lucidità, avrebbe ribadito che lei e il suocero erano amanti, senza fare alcun riferimento all’uccisione del figlio. Il pomeriggio dello stesso giorno, di fronte al presidente del Tribunale dei Minori, la scena si ripete.
Passano un paio di settimane: l’8 febbraio, di fronte agli psichiatri inviati dal Gup, la Panarello fornisce una nuova versione. La mattina del 29 novembre 2014, dopo aver accompagnato a scuola il figlio più piccolo, avrebbe trovato il suocero Andrea Stival in casa. L’uomo, stando alla ricostruzione, aveva già ucciso Loris. Il giorno dopo la storia subisce un’altra modifica: tornando da scuola, Veronica incontra Andrea e lo fa accomodare sui sedili posteriori della sua Polo nera. Poi, per passare inosservata, sistema la macchina in garage. I due salgono al piano di sopra e Andrea uccide Loris con un cavo usb, mentre la madre gli stringe i polsi con delle fascette. La donna rivela anche il movente: Loris minacciava di rivelare a papà Davide la relazione clandestina fra Veronica e il suocero. I due “amanti”, nella versione di Veronica, caricavano il corpo del bambino in macchina e si recavano al mulino per occultarlo.
‘Quarto Grado’, dopo aver esposto i fatti, fa notare un altro particolare: la mattina del 29 novembre, fra le 10.30 e le 11, Andrea Stival e la compagna entrano nel negozio di fronte all’abitazione della famiglia di Loris (presenza documentata dalla telecamera posta all’interno del locale). Il proprietario dice di averli visti scossi e offre un bicchiere d’acqua alla donna, che sostiene però di aver avuto solo un leggero svarione. Gli inquirenti hanno controllato tutti gli spostamenti di Stival e fin qui non hanno trovato nulla. E’ possibile che nei prossimi giorni l’uomo e la compagnia vengano risentiti dal Gup, così come Veronica Panarello, che al momento è l’unica indagata per la morte del figlio.
STIVAL: “DENUNCIO LA PANARELLO”
Con una lettere inviata al giornalista di ‘Quarto Grado’, Simone Toscano, Andrea Stival ha ribadito “l’assoluta infondatezza di tali calunnie (…) Le stesse telecamere che hanno permesso di individuare l’unica responsabile del delitto, confermano la mia totale estraneità ai fatti”. L’uomo, inoltre, spiega di non aver avuto alcuna relazione con la signora Panarello, nessun rapporto diverso da quello di parentela. “Ho già dato mandato al mio avvocato di agire in giudizio contro la Panarello. L’unica cosa che mi preme è dare giustizia a mio nipote”.