Nuova perizia sulle fascette: slitta al 3 dicembre l’udienza della Panarello
E’ stata nuovamente rinviata l’udienza preliminare di Veronica Panarello, che doveva tenersi questa mattina di fronte al Gup di Ragusa, Andrea Reale. La procura ha depositato una nuova perizia medico legale sulle fascette con il quale il piccolo Loris è stato ucciso. Il Pm Marco Rota ha chiesto un supplemento di perizia medica che riguarda le fascette con cui sono stati legati i polsi del bambino. Secondo la Procura i segni sui polsi di Loris sono stati provocati il giorno della morte. Per Veronica, invece, risalirebbero a un gioco fatto il giorno prima (il 28 novembre 2014), mentre il piccolo si sarebbe strozzato da solo, sempre con delle fascette, il 29. Villardita vuole vederci chiaro e ha chiesto di poter mostrare le carte ai suoi consulenti. Quindi, ha chiesto e ottenuto un rinvio dell’udienza, fissata adesso per il 3 dicembre. Il gup ha ammesso come parti civili il padre di Loris, Davide Stival e i due nonni.
L’auto della Polizia penitenziaria, con Veronica Panarello a bordo, era arrivata al palazzo di Giustizia di Ragusa intorno alle 9.15 di stamattina. La donna era stata fatta entrare da un ingresso secondario. In aula, oltre al giudice e all’imputata, erano presenti i due avvocati Villardita e Scrofani (che rappresenta il marito dell’indagata, Davide Stival). Proprio Villardita, assediato dai giornalisti, non aveva escluso la richiesta di perizia psichiatrica per la sua assistita e di rito abbreviato: “Può succedere di tutto”. Sulle varie versioni fornite dalla Panarello, Villardita ha parlato di “anomalie comportamentali che vanno verificate. Non so se la signora si farà interrogare – ha detto – se presenteremo richiesta di rito abbreviato. Valuteremo tutto durante l’udienza. Io non mollo comunque e credo alla mia assistita”. L’avvocato ha inoltre confermato che Veronica Panarello ha confessato l’occultamento di cadavere dicendo di non aver adagiato il corpo del figlio sulla strada ma di averlo abbandonato sul muretto del canalone da dove è precipitato.
In questi giorni la Panarello ha ritrattato la prima versione dei fatti, ammettendo di non aver accompagnato Loris a scuola la mattina del 29 novembre dell’anno scorso, ma, anzi, di aver visto il figlio morire da solo in casa dopo essersi strangolato con delle fascette elettriche. A quel punto – ha spiegato la donna – “presa dal panico e non sapendo come giustificare la mia posizione, ho scaricato il corpo del bambino nel canalone. Ma non sono stata io a ucciderlo”.
LA SORELLA DI VERONICA: “PER ME LO HA UCCISO LEI”
“Per me lo ha ucciso lei” perché probabilmente “Loris ha visto qualcosa che non doveva vedere, ma non so dire cosa”. Così Antonella Panarello, sorella di Veronica, davanti al Palazzo di giustizia, spiegando di essere venuta “per guardarla negli occhi”. Lei non crede alla svolta improvvisa della sorella: “Ha sempre ricordato tutto”. Di “averle creduto, perché non penso che una madre possa uccidere un figlio, poi ho fatto un passo indietro”. Sui soldi avuti da programmi televisivi sostiene: “Sono affari nostri, non è un reato… ci hanno dato un compenso – spiega – perché aspetto il quinto figlio, ho perduto il lavoro e con il cognome che porto nessuno me ne darà mai”.