Vittoria, nasce un comitato contro le aste giudiziarie: “Fermiamole!”
Ancora una volta il silenzio assordante del dramma delle aste viene rotto a Vittoria dal gravissimo atto effettuato da padre, madre e figlia che si danno fuoco nell’estremo tentativo di difendere la propria abitazione, frutto di anni di sacrifici e messa all’asta per poche migliaia di euro (circa 20.000). Coinvolti anche due poliziotti che hanno tentato di evitare il dramma. Sono ormai migliaia i casi in tutta Italia. Una sola possibilità è percorribile al momento per evitare che succedano altre tragedie simili (visto che lo Stato non pone in essere soluzioni). Nessuno acquisti beni alle aste, da noi verrà considerato uno sciacallaggio con causa delle conseguenze drammatiche che ne scaturiscono. Chiamiamo la politica ad assumersi le proprie responsabilità ed a porre in essere da subito una moratoria di tutte le aste. A seguito della richiesta di aiuto di molti cittadini vittoriesi coinvolti nella stessa vicenda della famiglia Guarascio con alto rischio di perdita dell’unico bene che rappresenta la prima casa a Vittoria presso sala Avis alle ore 9,00 è stata indetta un’iniziativa, riunione-incontro con lo scopo di organizzare un Comitato Spontaneo per il problema ingiunzione e sottrazione prima casa. I cittadini e sono molti, colpiti da tale emergenza si sono riuniti per discutere le azioni di protesta da intraprendere, in particolare i proprietari delle vendite all’asta di lunedì e di mercoledì prossimo – dove abbiamo constatato che vi sono all’incirca 50 immobili equivalenti alla prima casa di proprietà vendibili all’asta- vengono a conoscenza solo ora della perdita di possesso sottaciuta e a loro insaputa. Queste persone avranno a disposizioni solamente un mese di proroga per recuperare i loro effetti personali e lasciare definitivamente le loro case. Uno strazio. L’anima in pena. Un dolore straziante percepibile dall’espressione dei loro volti che con dignità affrontano l’argomento. Chissà quante notti insonne con il pensiero fisso che ti martella il cervello: l’angoscia insopportabile di perdere la propria casa. Non si accetta alcun tipo di rassegnazione. La partecipazione è in massa poiché è un passaggio urgente quasi a preventivare tragedie future.
Si è dato iniziato, pertanto a un percorso di legittimità nell’entrata in possesso delle case messe all’asta, costituendo un comitato cittadino spontaneo presieduto e promosso da Franco Assenza al fine di interloquire con gli organi preposti alla tutela del credito vale a dire banche e associazioni di categoria ma anche con le amministrazioni locali investite in prima linea del problema casa e fra crisi economica e sfocio in tragedia, come quella avvenuta nei giorni scorsi. Fra i temi affrontati, con i numerosi partecipanti sei interventi ritenuti imminenti e urgenti addirittura con condomini che entrano in possesso della casa del piano superiore senza che il proprietario moroso lo sappia a fine di riscattarsela (foto di una signora vittima del problema). Sette sono i casi che verranno presentati all’assessore lunedì prossimo presso gli uffici URP del Comune di Vittoria. Ecco le dichiarazioni di Franco Assenza: “Chiederemo l’intervento del signor Prefetto al fine di bloccare momentaneamente queste aste e rendere partecipi della situazione le famiglie coinvolte in modo tale che con modalità omogenee alla crisi attuale potranno riscattare i loro alloggi. Inoltre si fa seguito alla mozione portata avanti da alcuni consiglieri comunali sul disagio sociale a Vittoria, Città senza ascolto e messa all’asta, che mette in primo piano l’urgenza di fornitura di alimenti di prima necessità per famiglie indigenti con l’istituzione di un banco alimentare, fornitura di farmaci e assistenza sanitaria d’emergenza, razionalizzazione di elargizione di borse lavoro. In attesa di un celere riscontro da parte delle istituzioni, informate della presente,In particolare si chiede con forza la sospensione immediata delle norme che regolano gli importi delle sanzioni, calcolate nelle misura del 30%; la sospensione delle norme che regolano i regimi sanzionatori e che disciplinano l’entità la decorrenza degli interessi; la modifica dell’entità degli interessi per la mancata iscrizione a ruolo; l’applicazione di tassi più bassi; la sospensione delle aste giudiziarie; una rivisitazione complessiva del sistema di Riscossione Sicilia.
Sinistra ecologia e libertà ha messo a disposizione del comitato promotore della manifestazione proprie risorse umane per fornire un contributo a quello che riteniamo possa rappresentare un momento importante e decisivo per il rilancio dell’economia cittadina, siciliana e nazionale. Per tale motivo è stata coinvolta anche la deputazione nazionale. Da molti mesi abbiamo posto il tema delle conseguenze della crisi sulle famiglie e sul tessuto sociale della Città di Vittoria. In tanti modi abbiamo evidenziato gli indicatori di una caduta implosiva dell’economia e del reddito, a partire dalle aziende agricole, che a migliaia sono state travolte dalle scelte globalizzanti dei governi di Roma e di Bruxelles.
La crisi delle campagne si è manifestata duramente, come mai era accaduto nell’arco del Novecento. Una crisi devastante che deriva dalla apertura indiscriminata e feroce dei mercati italiani alla concorrenza straniera ed extraeuropea, che ha scatenato una reazione a catena in tutta la società e la scomparsa di migliaia di aziende artigiane e commerciali legate a filo doppio al benessere di una agricoltura trasformata, che ha sostenuto per 50 anni il territorio ibleo e di altre realtà della Sicilia. La serricultura in Sicilia da(va) lavoro, diretto o indiretto, a 80 mila persone. Vittoria è stata la capofila di questo sviluppo e ha conosciuto fasi di crescita straordinaria, nella economia e nella società. Conosciuta in tutto il Paese per la forza e l’eccellenza delle sue produzioni, si connotava anche per avere dato vita a servizi sociali avanzati e a un decente funzionamento del suo sistema burocratico. La crisi delle campagne è da anni diventata devastante. Migliaia di famiglie sono recesse nell’indigenza e tutto questo non solo non è stato adeguatamente percepito ma è stato persino ignorato o, addirittura, esaltato come mutamento positivo. Fallimenti e miseria sono stati sotto gli occhi di tutti. Ma, scomparsi i servizi sociali di un tempo, nulla è rimasto che potesse rimpiazzarli o sostituirli in un quadro evolutivo sempre più drammatico. I meccanismi di Fisco usuraio, della Serit e degli Enti impositori, le ristrettezze brutali del sistema bancario hanno poi fatto il resto, esasperando il vivere quotidiano delle persone, mettendo in forse sicurezze ancestrali, la solidità di tante famiglie, la certezza della casa, del lavoro, del diritto alla salute, dei farmaci. Ma rare volte l’informazione ha informato su questi fenomeni, sulla crisi delle famiglie, sulle cause del disagio, sui possibili interventi per fare fronte. Si sentiva nell’aria che ancora una volta qualcosa poteva accadere, che già in passato altri poveretti si erano dati fuoco a Vittoria per l’asprezza del loro vivere, inseguiti da banche e da Serit. Il Governo Crocetta pare abbia individuato una linea politica da seguire, legalizzare il gioco d’azzardo invece di tutelare le nostre produzioni e le nostre imprese. E il Governo Letta – Berlusconi, quello dei gemelli PD – PDL, espressione dei poteri forti continuerà nella sua opera di governo improntata all’austerità, al pareggio di bilancio, al rigore, alla precarietà diffusa e alla demolizione dei diritti e dello stato sociale quale politica potrà svolgere se non quella a salvaguardia degli interessi e dei profitti delle banche e della finanza. Mentre le aziende in regola e le famiglie oneste vengono massacrate da uno Stato attento alle sole scadenze INPS, IVA, IRES, IRAP, IMU etc etc la vera evasione e il lavoro nero riescono a sfuggire ad ogni controllo. Le imprese sane e le famiglie non possono venir vessate con procedure illogiche e sanzioni esagerate, ipoteche e fermi amministrativi sono la prassi quotidiana a fronte di un recupero crediti ridicolo. Da questo Governo, da questi Partiti e da questa Regione non c’è da aspettarsi nulla di positivo. Solo chiacchiere, ipocrisia e lacrime di coccodrillo. La politica ha il dovere di interrogarsi sulla tragedia che purtroppo ha riportato Vittoria all’attenzione dei media nazionali. La politica deve però passare dalla solidarietà di rito a quella attiva e concreta. Una nuova politica che individua le responsabilità della classe dirigente e avanzi proposte innovative. Le Istituzioni devono fare la loro parte.
PROPOSTE
La modifica dell’attuale sistema di riscossione, improntata ad un recupero umano che permetta ai cittadini di onorare i propri debiti senza il cappio al collo. Altra emergenze da affrontare è la questione dell’ impignorabilità della prima casa e la moratoria dei debiti che devono essere i punti fondamentali da cui partire per provare a ri-definire la nostra economia e provare a ripartire. Bisogna, pertanto,sedersi intorno ad un tavolo e ridefinire le norme che regolano le sanzioni, gli interessi, gli aggi e le procedure di riscossione che Equitalia e la ex SERIT in Sicilia applicano. Intanto sospendere e poi modificarli. Anche l’Amministrazione Comunale deve fare la sua parte, invece di concentrarsi sui ludi lanternari e sugli oscar del calcio farebbe bene a riorganizzare tutta la politica di servizi sociali e tributaria alla luce delle nuove esigenze e all’espandersi delle nuove povertà. La nostra proposta, già avanzata un anno fa, è di tornare alla gestione diretta delle riscossione dei tributi locali, togliendo gli affidamenti a società private (Riscossione Sicilia, INPA etc etc) che per loro natura mettono il profitto e non la socialità al centro dei loro obiettivi. In molti Comuni d’Italia si è tornati alla gestione diretta e nell’ultimo anno oltre ai vantaggi sociali di tale scelta sono aumentate anche le entrate tributarie, per la semplice ragione che si è offerta ai cittadini una riscossione che tiene conto della situazione sociale della comunità.