“Il bambino che rientra in casa non è Loris”: le prove della difesa
“Veronica non ha ucciso suo figlio, abbiamo le prove”. L’avvocato Francesco Villardita, intervenuto alla trasmissione ‘Quarto Grado’, ha illustrato i punti salienti della perizia di parte che rimette in discussione il caso Loris. Al momento la madre del bambino, Veronica Panarello, è in carcere con l’accusa di omicidio colposo e occultamento di cadavere. Gli inquirenti, inoltre, dopo aver passato al setaccio le comunicazioni della donna, non avrebbero trovato traccia di eventuali complici. La mamma 26enne non ha chattato con nessuno e avrebbe agito da sola. Ma la difesa è pronta a dare battaglia in tutte le sedi.
Secondo Villardita, infatti, il bambino che rientra nel palazzo degli Stival non è Loris: lo attesterebbe il sofisticato software “Amped Five”: dal colore del negativo delle immagini, il colore della sagoma del bimbo che rientra – dopo circa 45 secondi – è tutta bianca. Quello che ne era uscito qualche minuto prima, ossia Loris, era bianco e nero. Ciò vuol dire che i due soggetti erano vestiti in modo diverso. E sempre dall’utilizzo di questo programma, si evince che l’auto che passa dal Vecchio mulino non è la Polo nera di Veronica, ma potrebbe essere una Punto. In più, come ribadito più volte dal penalista, la morte reale di Loris andrebbe collocata un paio d’ore e mezza più avanti di quella stabilita dal medico legale: se le circostanza fosse vera, la donna avrebbe un alibi di ferro, ossia il fatto di trovarsi a un corso di cucina a Donnafugata.
“Non è possibile che Loris sia morto fra le 8.30 e le 10 come stabilito dal medico – spiega Villardita -. Inoltre il programma ‘Amped Five’, utilizzato dalla Polizia scientifica di tutto il mondo, rileva che il soggetto che rientra in casa non è Loris. La tesi accusatoria è stata smentita”. Veronica Panarello (che secondo l’avvocato “è più tranquilla, in base alle recenti scoperte”) ha chiesto di essere interrogata dal Gip, ma questo non è possibile. Sarà invece interrogata dagli inquirenti, probabilmente la prossima settimana.