L’EPIFANIA CHE… TUTTE LE FESTE PORTA VIA!
La festività dell’Epifania ha un doppio significato sia religioso che laico. Per i cattolici si tratta del giorno in cui Gesù Bambino “si manifesta” ai tre Re magi, che, seguendo la stella cometa, gli portano in dono oro, incenso e mirra. Per i laici è il giorno in cui la Befana porta nella sua calza dolci e giocattoli ai bambini che si sono comportati “bene” durante l’anno vecchio e carbone a quelli che sono stati “cattivi”. In entrambi i casi i bambini, cioè la parte innocente dell’umanità, diventano il mezzo attraverso il quale il bene ed il male, l’essere e l’avere, lo spirito e la materia si affrontano e si fondono in un’unica essenza, quella umana appunto. La quale diventa dignitosa e, addirittura sacra, nel momento in cui il benessere psichico si accompagna al benessere materiale e viceversa, realizzando una perfetta armonia tra mente e corpo. Ebbene, qualsiasi società evoluta non può prescindere da tale enunciato ed i rispettivi governanti hanno l’obbligo morale ed etico di realizzare ciò. In particolare i nostri costituenti lo hanno stabilito solennemente, in primis nell’art. 1 della Costituzione che così recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”; in secundis, nell’art. 3 della Costituzione, ai sensi del quale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e che, al contempo, attribuisce alla Repubblica il compito di rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ebbene, l’anno 2012 sarà ricordato dagli italiani e dai miei concittadini come l’anno della totale negazione di tali nobili e supremi principi costituzionali. L’altissimo tasso di disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani e le donne, i tagli massicci alla sanità pubblica ed alla scuola pubblica l’acuirsi della pressione fiscale sono gli unici, sicuri regali che centinai di migliaia di italiani hanno trovato sotto l’albero di Natale. La politica del rigore che il bocconiano governo Monti ha imposto principalmente al ceto medio, alle famiglie monoreddito, ai piccoli e medi imprenditori, allo scopo principale, anche se non esclusivo, di “ingraziarsi” sui banchi del Parlamento europeo alleati aggressivi ed intolleranti, quali la Germania e la Francia, lascia la Nazione, comunque laboriosa e intellettualmente fervida, disorientata e sfiduciata. Quest’atmosfera non ha certo risparmiato la nostra cittadina, anche se attualmente le luci e gli scintillii degli addobbi natalizi la camuffano un po’. Anzi le svariate iniziative, sponsorizzate da numerosi commercianti locali previste per questo periodo, sembrano aver fugato il senso di precarietà e di trascuratezza che abita gli animi dei paesani. Ma, purtroppo, si tratta solo di una pausa. L’Epifania si porterà via questa illusione, la Befana lascerà pochi doni e tanto carbone! Il 17 dicembre abbiamo versato il saldo dell’IMU (che a S.Croce è stata pagata applicando una delle aliquote più alte della provincia) e già da gennaio (salvo le novità della prossima legge di stabilità) dovremo pagare la TARES, la nuova tassa sui rifiuti e i “servizi indivisibili” (che verrà frazionata in altre 3 rate di aprile, luglio e dicembre), la quale, quasi sicuramente comporterà per ciascuna famiglia un aumento di circa € 80,00 rispetto all’attuale TARSU! E intanto molte piccole aziende artigianali sono sull’orlo del fallimento, molti magazzini per la lavorazione degli ortaggi hanno chiuso i battenti, alcune grandi aziende agricole sono fallite o comunque, sono “ostaggio” delle banche. L’edilizia già da anni langue ed il turismo stenta a decollare. La ciliegina sulla torta è costituita dal primo bilancio comunale della nuova giunta Iurato che, favorendo una sola categoria produttiva, quella degli agricoltori che hanno propri rappresentanti in consiglio comunale oltrecché un esperto in giunta, ha creato le condizioni per una sorta di conflitto tra questa categoria e quella dei commercianti. Questi ultimi, infatti, si sono letteralmente “autofinanziato” il Natale, hanno cioè organizzato e finanziato una serie di manifestazioni per l’intero periodo natalizio, quasi a voler dimostrare che , diversamente da altri, sono in grado di autogestirsi! Il risultato è stato quello di regalare all’attuale amministrazione una serie di eventi di prestigio e qualità per sdebitarsi con la stessa del precedente regalo ricevuto: l’IMU (al 9,6%° sulle seconde case, a scaglioni da 3%° fino al 7%° sui locali commerciali, artigianali ed industriali, ad eccezione (?) dei capannoni agricoli tassati solo dell’1%°!) E’ evidente che l’antico detto siciliano: “fatti ‘ngratu se vuoi essiri amatu!” a S.Croce ha parecchi seguaci. Resta l’amara realtà di una classe politica, nazionale, regionale e locale, talmente intenta a preservare sé stessa da scambiare la carta costituzionale con la…carta carbone!
Cassandra