Cibo, vestiti, doposcuola e aiuti economici: il racconto di un anno di Caritas
La fine di un anno solare è l’occasione di stendere il bilancio consuntivo delle attività svolte durante lo stesso anno. La Caritas Parrocchiale ha operato in diversi modi a favore della comunità camarinense in difficoltà per essere presente nei momenti di disagio in cui vengono a trovarsi diverse persone e tante famiglie in questo periodo di grave crisi economica, per dare un segno di sensibilità e di condivisione ai fratelli che soffrono.
Pe tutto l’anno 2014 hanno funzionato con continuità i seguenti servizi:
1 ) distribuzione viveri a persone indigenti,
2 ) consegna vestiario a richiedenti,
3 ) doposcuola per bambini disagiati,
4 ) contributi economici per famiglie bisognose .
La distribuzione dei viveri è stato effettuata, come sempre, due volte al mese (il secondo e il quarto giovedì di ogni mese nel tardo pomeriggio) a favore di tutte quelle persone che vivono in stato di disagio temporaneo o continuo, attestato anche da documenti fiscali. In 52 giorni di apertura del Centro Caritas sito in Via Camerina n. 12 , sono stati distribuiti kg 6150 di viveri della Comunità Europea forniti dall’agenzia AGEA tramite il Banco Alimentare di Catania. Inoltre sono state effettuate due raccolte di generi alimentari, per un totale di kg 1950, davanti ad alcuni supermercati di Santa Croce in occasione delle giornate della Colletta Alimentare organizzate in tutta Italia dal Banco Alimentare il 14 giugno e il 29 novembre dell’anno scorso. Tali occasioni hanno dimostrato ancora una volta la sensibilità dei santacrocesi che intervengono con generosità quando sono sollecitati verso un problema reale. Le persone indigenti appartenevano a 147 nuclei familiari di cui 52 single e 95 famiglie aventi anche 58 bambini di età inferiore ai 12 anni . Questi nuclei familiari sono tunisini per il 39,6%; albanesi per il 19,2%; rumeni per il 17,7%; algerini per il 13,6%; italiani per il 13,5 %; indiani per il 2,7 %; ed egiziani per l’ 1,3%.
2 ) La distribuzione del vestiario è stata effettuata ogni martedì, di mattina, durante tutto l’anno. Sono stati distribuiti gli indumenti in buone condizioni che le persone sensibili offrono alla Caritas per donarle a chi ne ha bisogno. Difatti sono stati consegnati 4175 pezzi a 44 nuclei familiari comprendenti 89 adulti e 78 bambini di età inferiore ai 12 anni. Gli interventi svolti sono stati 443 a favore degli adulti e 392 per i bambini; la loro nazione di provenienza è la Tunisia (16 famiglie e 3 single), l’Albania (11 famiglie e 4 single), l’Algeria (5 famiglie), l’Italia (3 famiglie e 2 single).
3 ) Il doposcuola, accessibile a tutti i bambini disagiati, fa parte del progetto “Argento Vivo” della Caritas diocesana, a cui sono state assegnate due ragazze del Servizio Civile. Gli iscritti iniziali erano 41 (25 maschi e 16 femmine), di cui 6 appartenenti a nuclei familiari composti al massimo da quattro persone, 32 appartenenti a famiglie composte con più di quattro persone e 3 a famiglie composte da più di 7 persone; però i frequentanti assidui sono stati 15. I bambini frequentanti il doposcuola, suddivisi a gruppi per fascia scolastica, erano iscritti alla scuola elementare in 28 e 13 quelli iscritti alla scuola media; le loro famiglie sono originarie della Tunisia (27), dell’Algeria (8), dell’Albania (2) e della Romania (4).
L’obiettivo di questo progetto che continua ancora oggi era l’alfabetizzazione in italiano, la socializzazione con i compagni, il superamento del disagio scolastico, l’ampliamento del profitto scolastico, il miglioramento dei rapporti con la famiglia e la scuola, il sostegno dell’integrazione nel contesto sociale. A tale scopo, oltre alle lezioni scolastiche quotidiane, sono state organizzate attività ludiche e socializzanti, feste ricorrenti nella cultura occidentale e maghrebina, con la partecipazione anche dei genitori dei bambini ospiti del doposcuola. Inoltre sono stati organizzati incontri anche con gli insegnanti per seguire l’iter didattico di ogni bambino.
4 ) Ma la sensibilità della Parrocchia non si è fermata solo a questi costanti segni di solidarietà in un periodo in cui la povertà avanza inarrestabile per chi non ha una casa propria o un lavoro continuo, mettendo in seria difficoltà numerose famiglie. Infatti ha dato ascolto anche alle numerose richieste di aiuto economico da parte dei residenti a Santa Croce, autoctoni e non, per pagare bollette della luce e l’affitto delle casa, per comprare le medicine e viaggi per la salute dei piccoli, riuscendo a soddisfare le richieste di 43 persone per un totale di 7000 €.
Si è cercato di operare con obiettività a favore dei fratelli in stato di disagio riuscendo a risolvere solo in parte le situazioni difficili delle numerose famiglie in sofferenza; però si deve dire anche che si è fatto tanto, se consideriamo l’esiguo numero di persone impegnate in questi servizi svolti per conto della Parrocchia. Si potrebbe ottenere di più se si fosse in tanti e con una maggiore coscienza solidale verso il prossimo, si tratta di fare una scelta di vita, di un modo diverso di essere cristiani.
Mi piace concludere ricordando le parole di Papa Francesco: “Oggi c’è bisogno di uomini e donne che si impegnino, ad ogni livello, nella società, nella politica, nelle istituzioni, mettendo al centro il bene comune e l’attenzione per i poveri. La Caritas è espressione della comunità, è far crescere la società dall’interno, come il lievito, altrimenti senza carità la Chiesa non esiste”.
(a cura del presidente Caritas comunale, Bartolo Scillieri)