Santa Croce: uno ruba il ferro da un’impresa edile, l’amico lo rivende. Incastrati dalla Polizia
Gli uomini della Squadra Volante della Questura di Ragusa hanno effettuato servizi straordinari di controllo del territorio denunciando due uomini. Nel pomeriggio di martedì, sono stati controllati 182 veicoli e relativi occupanti. A seguito di detti controlli, C. G., cinquantenne ragusano, è stato denunciato in stato di libertà per furto e A.M., cittadino rumeno residente a Ragusa, di 36 anni, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione e smaltimento abusivo di rifiuti. Durante il controllo di un veicolo a Santa Croce Camerina, il conducente (noto alle forze dell’ordine) che nella vita si occupa di raccolta di materiale ferroso, appariva agli operatori della Volante molto nervoso. Da un accurato controllo, debitamente occultato sotto a del materiale di ferro, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di materiale per carpenteria ancora in ottimo stato, cosa che ha fatto sorgere il sospetto di una provenienza illecita. Gli uomini della Squadra Volanti, da accurate indagini riuscivano a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti dalla quale si evinceva che, nella serata del 25 febbraio scorso, C. G., aveva asportato i citati oggetti da un deposito di un’impresa edile, ubicato nelle campagne di Santa Croce Camerina. La mattina seguente, C.G., non avendo idonea licenza per vendere il materiale ferroso alle ditte autorizzate, aveva ceduto gli oggetti rubati a A.M. che invece era munito del prescritto titolo. Subito dopo G.G. e A.M. rivendevano gli oggetti provento di furto alla ditta di raccolta, ignara della provenienza illecita. Il ricavo del materiale ferroso, ammontante a circa 400 euro, veniva poi suddiviso tra i due complici. L’intervento degli agenti della Squadra Volanti è stato provvidenziale, in quanto ha permesso di recuperare tutti gli attrezzi rubati che ancora non erano stati distrutti dalla fonderia e di affidarli nuovamente al titolare dell’impresa edile che così non ha dovuto interrompere l’attività di carpenteria presso i cantieri ancora aperti. Il danno procurato alla ditta edile, se non fosse stata recuperata l’attrezzatura, avrebbe raggiunto la cifra di 2000 euro circa.