L’organoterapia: estratti di suino per equilibrare le funzioni MEDICINA NATURALE
L’Organoterapia è un metodo terapeutico utilizzato per curare un organo ammalato, somministrando per via perilinguale l’estratto di origine suina del suo analogo, diluito e dinamizzato secondo la procedura hahnemanniana. L’estratto deconcentrato d’organo suino agisce sull’organo omologo del paziente riequilibrandone la funzione alterata mediante un processo immunitario e più precisamente autoimmune.
É noto che, in certe situazioni patologiche, nell’organismo si formano degli auto-anticorpi diretti contro i propri organi, quindi viene meno la naturale tolleranza immunitaria di cui beneficiano gli organi sani. L’attività clinica degli estratti d’organo suini diluiti e dinamizzati si basa sul fatto che l’organoterapico è in grado di ristabilire nell’organo ammalato la naturale tolleranza immunitaria, da cui deriva il riequilibrio della funzione d’organo alterata.
Per quanto concerne la diluizione degli organoterapici, ci si rifà alla legge trifasica di Arndt-Schultz: per stimolare un organo deficitario, si utilizzerà l’omologo suino in bassa diluizione (4-5 CH); per regolare il disequilibrio d’organo, si utilizzerà l’omologo suino in media diluizione (6-7 CH); per frenare un organo iperattivo, si utilizzerà l’omologo suino in alta diluizione (15-30 CH).
Faccio un esempio pratico per far capire meglio i principi su sui si basa l’Organoterapia:
ad un ammalato di tiroide si somministra l’omologo (cioè l’estratto diluito e dinamizzato di tiroide) con le seguenti modalità:
- in bassa diluizione (4-5 CH), se si deve stimolare la funzione tiroidea (in caso di ipotiroidismo);
- in media diluizione (6-7 CH), per riequilibrare la funzione tiroidea;
- in alta diluizione (15-30 CH), se si desidera inibire la funzione tiroidea (in caso di ipertiroidismo).
Giorgio Marcialis