Loris, la D’Urso smentisce l’intervista farsa: “Era solo una richiesta di cautela”
Chi non ha ancora visto il siparietto costruito da Santa Croce durante Pomeriggio 5? Pochi, siamo pronti a scommetterci. Eppure dietro la “finta” intervista di Alessandra Borgia a Orazio Fidone (clicca qui per rivederla), non ci sarebbe la spettacolarizzazione del dolore come molti, indignati, lamentano sul web. Ma, secondo la conduttrice della trasmissione di Canale 5, Barbara d’Urso, solo una richiesta di cautela da parte del soggetto intervistato, ossia il cacciatore.
Ma spieghiamo com’è andata. Nel corso di una puntata della popolare trasmissione, l’inviata Borgia vede passare Fidone e si precipita, di corsa, per intervistarlo. L’uomo, che ricordiamo è stato il primo iscritto nel registro degli indagati (anche se per “atto dovuto”) per la morte del piccolo Loris Stival, risponde alle sue domande. Ma ‘Striscia la Notizia’ smaschera tutto: l’intervista era già organizzata. “Quando io le faccio cenno, lei passa” diceva la giornalista a Fidone nel fuorionda della discordia. E così è stato. La domanda del web è sorta spontanea: c’è bisogno di una farsa quando c’è di mezzo la vita di un bambino? La risposta è no.
La conduttrice di Pomeriggio 5 è stata “crocefissa” anche dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino (“Non trovo altre parole se non vergogna”), ma a distanza di giorni ha scelto di replicare, affidando il suo pensiero a Facebook: “Sarebbe quindi sin troppo facile, per me, dire che nulla c’entro e che ero all’oscuro di tutto – scrive la D’Urso -. Ho voluto invece capire come si erano svolti i fatti e la giornalista Borgia ha spiegato che quanto accaduto è stato figlio di una richiesta di cautela da parte del soggetto intervistato che in alcun modo, e ripeto in alcun modo, ha alterato la genuinità delle dichiarazioni e la correttezza della cronaca svolta”. Basterà a placare gli animi? Stando ai commenti al post non sembra…
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