La strategia dell’emozione sui social: assassino o no? Spunta anche un sondaggio
Facebook resta, tra tutti i social media, la piattaforma in grado di portare più traffico ai siti web come riporta il consueto report trimestrale a cura di Shareholic; i comportamenti degli utenti che apprendono le notizie dai social con una frequenza sempre maggiore, sono la loro forza. I delitti del bel Paese attirano più di tutti, i casi di cronaca nera che vedono protagonisti i bambini e le donne suscitano molto interesse, più di quel che sta succedendo a Roma, capitale della corruzione, delle tangenti dei politici corrotti, degli appalti truccati… Mentre lasciamo fare ai magistrati il proprio lavoro sulla tragica e dolorosa vicenda del piccolo Loris, ci incuriosisce la proposta di una web tv della provincia iblea che lancia ai suoi utenti un sondaggio, in proposito, proprio attraverso Facebook: Veronica Panarello ha ucciso veramente il figlio Loris o è innocente come continua a ripetere? Quattro le opzioni che hanno deciso di proporre e che vi risparmiamo in questa sede perché possano incautamente fare leva sulla “strategia dell’emozione” non troppo attenta ai diritti dei bambini, ma ai desideri di un pubblico composto da “adulti infantili” che tentano in maniera maldestra di intervenire sul caso con una condanna mediatica per provare a risolverlo. L’opinione pubblica, seppur attenta, sarà in grado di esprimere un parere, un’opinione o rispondere a un sondaggio a risposta multipla senza che non sia stata inevitabilmente influenzata dai media? Pochi gli utenti che hanno fino ad ora espresso un voto al sondaggio in questione e tra questi un 25% di loro con un neutrale “Non Saprei” hanno già dimostrato quanto sia oggettivamente impossibile sostituirsi agli inquirenti e al loro lavoro di indagine inermi di fronte ai messaggi dei mass media in preda contemporaneamente alle mille e più emozioni, tutte negative, che il delitto ha suscitato.