Loris, padre Flavio contro i giornalisti. Spunta chiamata fra Veronica e il marito
In ogni fatto di cronaca che si rispetti, l’attenzione di media e opinione pubblica diventa spesso morbosità. E i fatti di questi giorni lo testimoniano. La massiccia presenza di giornalisti in giro per Santa Croce – specialmente sotto la casa di Loris e del cacciatore Orazio Fidone, oltre che a scuola – non è piaciuta a padre Flavio Maganuco, viceparroco della comunità santacrocese. Nel corso dell’omelia domenicale di fronte a fedeli e giornalisti (!), padre Flavio non ha usato mezze parole per esprimere il suo sconcerto: “E’ stata una settimana particolare – ha detto rivolgendosi ai bambini presenti in chiesa – a scuola sono venute tante persone, anche troppe. E sono venute anche tante telecamere. Anche qui in chiesa oggi, è una vergogna. Evidentemente non hanno altro da fare”. I cronisti hanno atteso il prete anche alla fine della messa e lui non si è sottratto, esprimendo un pensiero sui fatti seguiti alla morte del piccolo Loris, avvenuta ormai 8 giorni fa: “E’ inopportuno da parte mia dire qualsiasi cosa prima che venga fuori la verità intera – ha spiegato ai giornalisti che gli chiedevano un parere -. Sono state dette troppe cose e finché non c’è niente di certo non mi sento di dire nulla”. Il viceparroco ha poi ribadito che la comunità è stanca e arrabbiata per le cose che sono state dette sulla città e sugli abitanti (spesso definiti “poco collaborativi” se non “omertosi”, ndr)”. In chiesa non erano presenti né i familiari del piccolo Loris né Orazio Fidone, il cacciatore che ha ritrovato il corpo nel fosso di c.da Mulino Vecchio.
LA TELEFONATA DI VERONICA CON IL MARITO
Nei 36 minuti tra le 8.49 e le 9.25 di sabato 29 novembre, quelli in cui secondo le riprese delle telecamere Veronica Panarello rimane sola con il figlio Loris nell’abitazione di via Garibaldi, la donna parla al telefono una sola volta: con il marito. E’ quanto sarebbe emerso dall’analisi dei tabulati del telefono della madre di Loris. A chiamare sarebbe il padre del bimbo, pochi minuti prima che Veronica esca di casa. Dai tabulati sarebbe inoltre emerso che quella mattina, fino a quando si presenta alla scuola Falcone-Borsellino per prendere Loris – che a scuola non c’è mai andato – Veronica Panarello avrebbe parlato al telefono una decina di volte: alcune volte ancora con il marito e le altre con appartenenti al nucleo familiare. Una mezza dozzina sarebbero invece gli sms, alcuni dei quali ricevuti sul telefono della donna dal gestore telefonico: segno che qualcuno l’ha chiamata ma il telefono era spento o non raggiungibile.
ANCORA ELICOTTERI SU SANTA CROCE
Le indagini nel frattempo proseguono: per la giornata di martedì sono attese comunicazioni ufficiali da parte della Procura di Ragusa. Un altro elicottero della Polizia stamane ha sorvolato il centro abitato: continua la ricerca dello zainetto del bambino di 8 anni. E’ intervenuto anche Francesco Villardita, il legame della famiglia Stival, per smentire alcune voci di stampa secondo cui Veronica Panarello in passato abbia tentato tentato due volte di togliersi la vita: “Smentisco nel modo più assoluto che la signora abbia tentato nel passato un suicidio sia con che senza l’ausilio di fascette per elettricisti”.
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