Novità dall’Espresso sulle donne sfruttate nei campi. E la Provincia si mobilita con la solidarietà
Dopo l’inchiesta dell’Espresso, dello scorso settembre, sulle lavoratrici rumene sfruttate sessualmente, il territorio del vittoriese si è parecchio mobilitato; così ieri il settimanale nazionale torna a raccontarci di questo triste fenomeno, per rendere noti nuovi particolari in un articolo dal titolo “Se tua moglie non sta con me non vi pago. Rumene nel ragusano tra ricatti e soprusi”, di cui, in fondo, vi riportiamo il testo integrale.
Parecchi sono stati coloro i quali, tra cittadini comuni e produttori, sono scesi in difesa del comparto agricolo-produttivo come prova dell’assoluta serietà della maggior parte delle aziende, ma c’è anche chi chiede interventi immediati, prioritariamente di verifica. «Per i cittadini comunitari è necessario sganciare residenza e reddito, permettendo quindi a tutti di iscriversi all’anagrafe e da lì cominciare a rivendicare diritti», propone Sciurba, che ha curato una ricerca sul tema per “L’altro diritto”, centro di documentazione dell’Università di Firenze. Quest’ultimo, fondato nel 1996 presso il Dipartimento di Teoria e storia del diritto dell’Università di Firenze, svolge attività di riflessione teorica e di ricerca sociologica sui temi dell’emarginazione sociale, della devianza, delle istituzioni penali e del carcere e, attraverso il proprio sito Web, mette a disposizione degli operatori sociali e degli studiosi i risultati più rilevanti e compiuti di questa attività.
Cgil e Caritas diocesana di Ragusa si sono schierati contro lo sfruttamento e la violenza nei confronti delle donne nelle campagne. Dal 2012 è attivo anche un progetto, ‘Solidal Transfert’: trattasi di solidarietà allo stato puro a sostegno del diritto di tutti alla mobilità. Si è posto l’ obiettivo specifico di intervenire per contrastare l’isolamento sociale dei cittadini stranieri residenti nelle zone extraurbane e rurali, permettendo, a coloro che non hanno un mezzo di trasporto proprio, di raggiungere, al sicuro da eventuali speculazioni e in autonomia, il centro urbano, i servizi pubblici e privati e i luoghi di incontro necessari all’esercizio completo della propria personalità. Questo programma va avanti a forza di proroghe. Se non ci saranno novità rischia di fermarsi a fine anno. «Il progetto nel 2012 e nel 2013 – spiega infatti Scifo- è stato messo in campo grazie ai finanziamenti arrivati dal Ministero delle Pari Opportunità, ma nel 2014 è andato avanti grazie ad una proroga che scadrà proprio il prossimo 31 dicembre. Un pulmino a nove posti copre l’area tra Vittoria, Scoglitti, Acate e Santa Croce Camerina.
«Accompagniamo le donne a fare la spesa o a una visita medica. A volte persino a cercare acqua potabile», dice a l’Espresso Emanuele Bellassai della cooperativa Proxima. Così si rompe l’isolamento, si evitano i ricatti del padrone. E si ascoltano storie terribili. Mario D’Asta, dirigente regionale del Pd, fa un elogio ai volontari, alle associazioni, a Don Beniamino Sacco, il primo a denunciare i “festini agricoli”, e contemporaneamente si rivolge a tutti i soggetti che nel contesto della problematica gravissima dello schiavismo sessuale, sono chiamati a svolgere un ruolo ben preciso. Un appello per fare in modo che il fenomeno possa essere affrontato in maniera decisa e trovando quelle soluzioni che, purtroppo, ancora adesso sono molto lontano dall’essere concretizzate. “A livello provinciale, la politica si dia da fare per organizzare delle iniziative concrete di sensibilizzazione” ribadisce a tal fine D’Asta. Sulla vicenda, inoltre, già nei prossimi giorni la Cgil nazionale e regionale terranno una conferenza stampa proprio a Vittoria, mentre i deputati di Sinistra Ecologia Libertà Celeste Costantino, Marisa Nicchi ed Erasmo Palazzotto hanno depositato infatti un’interrogazione parlamentare e presto chiederanno un incontro al Prefetto di Ragusa.
Giusy Zisa
Clicca quì per vedere l’articolo dell’Espresso “Se tua moglie non sta con me non vi pago”