Ripascimento delle spiagge di Caucana e Casuzze: Legambiente chiede una variante al progetto
“Sulla spiaggia di Casuzze è prevista la realizzazione di un pennello e di un modesto ripascimento in aggiunta all’intervento di stabilizzazione della falesia di Caucana già eseguito. Tanto il pennello come il ripascimento, verranno eseguiti in una zona dove c’è una fiorente prateria di Posidonia Oceanica”. Lo scrive Legambiente in una nota indirizzata a tutte le autorità competenti. “La fanerogame marine riveste un importante ruolo di protezione delle coste dall’erosione, stabilizzando e consolidando i fondali; inoltre ossigena le acque e risulta essere fondamentale per la sopravvivenza di numerose specie di pesci, molluschi, echinodermi e crostacei, costituendo il riparo ideale per questi organismi marini che trovano, tra le sue fronde, condizioni ottimali per l’alimentazione e la riproduzione. Per tutti questi motivi e non solo, la Posidonia oceanica – scrive Legambiente – rappresenta uno degli ecosistemi più stabili del Mediterraneo così come riconosciuto dall’Unione Europea. Nel progetto in esame, la Posidonia oceanica è stata cartografata solamente a partire da una profondità di circa 2 m ma in realtà, la Posidonia si estende però fino ad una profondità di circa 0,5 metri. È doveroso dunque far notare che la costruzione del pennello e lo sversamento delle sabbie in corrispondenza del posidonieto causerebbero la morte delle fanerogame e la conseguente perdita dell’importante ecosistema associato”. Legambiente sostiene che la documentazione e gli studi sui luoghi propedeutici al progetto approvato non erano complete e fa inoltre presente che la costruzione di strutture rigide proteggerà localmente la spiaggia ma ridurrà anche la circolazione ed il ricambio delle acque. “Una corretta gestione dell’erosione del litorale non può essere basata sulla costruzione di opere rigide (fra l’altro ormai obsolete ed anche proibite ai sensi dell’articolo 36 del Piano Paesaggistico), ma deve bensì fondarsi su una visione globale del problema, prevedendo la riutilizzazione delle grandi quantità di sabbie accumulatesi sopraflutto ed all’interno dei porti e moli diffusi lungo tutto il litorale ibleo”. Legambiente chiede di fermare il progetto per una variante che possa accogliere i suoi suggerimenti.
Redazione