NOSTALGIA DI UNA CIVILTA’ CHE FU…
Nel mio ultimo editoriale avevo fatto intendere che non avrei dato seguito ad altre creature partorite da una sacerdotessa cui nessuno crede per maledizione divina e che la soluzione finale di cotanto scoramento era quella di sedersi su una panchina ed attendere che passasse questo lungo, interminabile periodo storico-sociale che pervade la nostra “bella, decadente ITALIA” (In sostanza applicare la teoria del “panta rei”, cioè del “tutto passa”, elaborata dai Greci, che avevano capito tutto!!!). Ma, nell’attesa (anche della pausa estiva…), qualche ulteriore riflessione va fatta, dato che la realtà è in continuo divenire (ahimè , spesso negativo!).
Alla vigilia della pausa estiva, questa stagione politica si caratterizza per l’immobilismo e la schizofrenia di chi ci amministra ai vari livelli: nazionale, regionale e locale. Di riforme il sig. Renzi parla tutti i giorni, ovunque si trovi (chissà da chi ha copiato questo vezzo di essere onnipresente!) e qualcuna l’ha portata in porto, guarda caso in coincidenza con le elezioni europee, ma le due principali riforme che il “sistema Italia” attende, cioè quella della legge elettrale e del Senato (ma perché non anche quella della Camera dei Deputati?), sono impigliate in una sorta di “no man’s land” (cioè “terra di nessuno”), dove i fuochi incrociati degli alleati e degli oppositori del governo, mietono solo vittime innocenti: noi italiani, appunto.
E che dire del sig. Governatore Crocetta? Trova focolai di criminalità organizzata ovunque: nel mondo dei corsi di formazione, nella gestione degli appalti pubblici, nella gestione privata della discariche per i rifiuti, con il risultato di “imbalsamare” la macchina amministrativa e di scaricare sul “partito dei giudici” l’assoluta assenza di strategie dei partiti che lo sostengono. Con l’ennesimo regalo per la “provincia babba” (cioè la nostra): i barconi dei disperati che fuggono dall’Africa spostati dall’isola di Lampedusa (amministrata dalla sua “amica del cuore”, Giusy Nicolini) al porto di Pozzallo (con tutti gli annessi e connessi che si estendono fino al centro di accoglienza di Mineo!). Strana forma di produrre posti di lavoro in Sicilia questa: i profughi ed i rifugiati politici africani che si ammassano sulle coste iblee da soccorre, vestire, nutrire, custodire e, perché no, privilegiare in alcuni settori, con finanziamenti creati ad hoc, e i nostri giovani laureati, che, dopo anni di studi e di preparazione a totale cura e spese delle famiglie, diventano i “nuovi profughi” dell’Europa “grassa ed ottusa” della “dragonessa” Merkel!
E dato che siamo in tema di regali, perché non ricordare quelli che la giunta Iurato, che amministra la nostra “ridente cittadina” continua ad elargire ai fortunati che foraggiano le casse comunali, pagando tasse e tributi sul nostro suolo? Dopo il “regalo” dell’abbattimento (anzichè della bonifica e del recupero!!!) dell’area dell’ex Caserma della Finanza in quel di P. Secca, ecco spuntare il “Grande Fratello” (ma non eravamo già famosi come location della fiction del “Commissario Montalbano”?), cioè una potente telecamera che, unita a una notevole quantità di transenne, delimita la c.d. Zona a traffico limitato o del borgo medesimo. In teoria panacea di tutti i mali del luogo più “coccolato” dalle amministrazioni locali degli ultimi vent’anni, in pratica prigione (dorata?!) dei residenti e dimoranti e (ahinoi!) causa o concausa dell’improvviso abbandano del borgo da parte dei turisti (ma ci sono veramente?). E, ciliegina sulla torta, si materializza nel medesimo sito una pseudo-opera d’arte che riproduce un “certo” Commissario, talmente felice di intrappolare i “fessi” di turno nel borgo da riceverli con un bicchiere di spumante in mano (fasciato da un’asciugamano o da un pareo? Chiedetelo al novello Fidia!). Tra questi “fessi”, purtroppo Cassandra è costretta a includere anche qualche turista diversamente abile, il quale di giorno viene illuso di trovare la fantomatica sedia Job per immergersi nelle fresche acque “siccare” (meno male che ci pensano i venti ad evitare una ennesima umiliazione!) e di sera viene illuso di poter accedere alla ztl con il proprio mezzo o con quello di chi lo accompagna, per dover amaramente scoprire che il parcheggio riservato ai portatori di handicap adiacente P.zza Torre è scomparso dalla sua abituale allocazione e che l’accompagnatore (nel senso di semplice autista) deve “disfarsi” dell’accompagnato (il disabile!) e del mezzo prima che “il Grande Fratello” se ne accorga e dopo aver subìto un interrogatorio di terzo grado dai solerti vigili urbani! E poiché i nostri amministratori locali non vogliono farci mancare nulla, si è pensato bene di convocare un Consiglio comunale pre-ferie al solo scopo di rescindere la convenzione che il nostro Comune aveva sottoscritto da qualche anno con l’Ufficio legale della Provincia (attualmente commissariata in attesa di essere trasformata in Libero Consorzio di Comuni), che ci consentiva di beneficiare a costo zero della consulenza dei legali dell’ente territoriale superiore senza, per questo, dover rinunciare alla facoltà di conferire incarichi professionali esterni a legali di fiducia!
Alcune domande sorgono spontanee: ma non si diceva che non ci sono soldi, che bisogna risparmiare? E il nuovo legale del Comune come verrà scelto e, soprattutto, quanto ci costerà? E se invece di spendersi in questa “impresa” i nostri amministratori avessero, per esempio, trovato i finananziamenti per il rifacimento del manto stradale della strada comunale P. Secca- Casuzze (C.so Oceano Pacifico) e regolamentato il parcheggio e quant’altro necessario per tutelare la sicurezza stradale? Cassandra sente odore di congiura, ma i congiurati sono i nostri politici e le vittime impotenti noi italiani! E allora che fare? Troviamo un novello Console che si rechi al “ Senatus populusque romanorum” e tuoni tutta la sua ira, proprio come accadde nel 64 a.c. quando il grande oratore e politico Cicerone pronunciò le c.d. Catilinarie contro il cospiratore Catilina: “ Quo usque tandem abutère, Catilina, patientia nostra? quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese affrenata iactabit audacia?” che tradotto significa: “Fino a che punto, Catilina, approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua follia si farà beffa di noi? A che limite si spingerà una temerarietà che non conosce freno?” ecc.ecc… e poi… sediamoci sulla solita panchina e aspettiamo… ma stavolta… che non passi il nostro sdegno e passi, invece, la sfacciata disilvotura di chi ci governa! Buone vacanze!
Cassandra