Intervista esclusiva al manager dell’Asp 7 Maurizio Aricò: “Aprire il nuovo ospedale è una priorità”
L’apertura del Nuovo Ospedale “Giovanni Paolo II” può definirsi la sfida più importante per la nuova Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera. Da anni, tempi e promesse non sono mai state rispettate e adesso, a seguito della nuova nomina a Direttore Generale del Dott. Maurizio Aricò, i cittadini non si aspettano altro che una ridefinizione del sistema sanitario, spesso accusato di mala sanità, ma soprattutto l’apertura di una importante struttura, che ancora una volta si spera non cadi nel dimenticatoio.
Ma quando ebbe inizio questo lunghissimo iter di costruzione? Fu nel dicembre del 2002 quando, successivamente la verifica del suolo sottostante il Civile, si decise di rispolverare il vecchio progetto “Primo Lotto” risalente agli anni ’90 e iniziare il percorso amministrativo che avrebbe portato al decreto di finanziamento da parte del Ministero della Salute (15 maggio 2003). I lavori sono stati assegnati alla ditta appaltatrice il 21 luglio 2005 e sarebbero dovuti ultimare entro il 5 aprile 2008. Per effetto dei lavori suppletivi della 1^ Perizia di Variante a causa del protrarsi delle operazioni di indagini geofisiche per la definizione dell’esatta conformazione e presenza di anomalie dell’ammasso roccioso portante, il termine per l’ultimazione dei lavori è stato prorogato di 278 giorni naturali e consecutivi. La data di ultimazione fu quindi fissata per l’8 gennaio 2008 e successivamente previo approvazione della 2^ Perizia di Variante, i tempi furono prorogati ancora una volta e la scadenza contrattuale dei lavori venne fissata per il 30 aprile 2010.
Oggi si può affermare che le due importanti sfide che si erano prefissate sono totalmente decadute: l’ultimazione e l’avvio di un nuovo Ospedale nell’arco di 5 anni; la realizzazione di una Cittadella della Salute utilizzando lo strumento del Project financing avviato precedentemente dal Direttore generale Calogero Termini e successivamente accantonato dai loro successori. Da questa nuova nomina a Manager si attendono ulteriori risposte e durante un’intervista esclusiva il Direttore generale Maurizio Aricò rilascia alcune importanti dichiarazioni in merito all’apertura del nuovo ospedale:
Come intende muoversi per far sì che il nuovo ospedale venga ultimato e soprattutto messo in funzione?
L’apertura del nuovo ospedale è una sfida centrale per questa direzione generale perché il percorso di costruzione è durato a lungo e il suo protrarsi potrebbe indurre ad un deterioramento della struttura e di ciò che è stato fatto dalla collettività. Abbiamo attivato un gruppo di lavoro volto alla valutazione dello stato attuale, dopo un periodo prolungato. Riteniamo indispensabile fare un bilancio delle opere da completare, certificare lo stato degli impianti e l’allestimento degli arredi. A questo scopo, oggi, faremo una ricognizione della struttura che ci consentirà di riferire, in maniera esaustiva, ai vertici dell’assessorato, nell’incontro previsto per la prossima settimana. Non siamo in grado, in questo momento, di dare una data di possibile apertura. Lo comunicheremo solo quando il percorso di ricognizione ci permetterà di farlo, in modo credibile, quindi aspettiamo il momento opportuno. La direzione si impegna ad investire ogni risorsa umana e gestionale disponibile affinché l’apertura del nuovo ospedale sia un obiettivo comune, primario e condiviso per la squadra che governerà l’ASP in questo triennio.
All’ apertura del nuovo ospedale cosa ne sarà dei due presidi Civile e M.P. Arezzo?
La strategia attuale prevede che le attività sanitarie dell’ospedale Civile siano trasferite nella nuova struttura, mentre l’ospedale M.P.Arezzo, struttura in cui l’azienda ha fatto investimenti di rilievo e continue integrazioni, anche recenti, rimarrà un presidio portante dell’architettura aziendale, con una razionalizzazione della sua funzione.
L’Arezzo resterà solo un polo oncologico, come si è sempre sostenuto, o ci saranno novità per quanto riguarda la collocazione dei reparti?
L’ipotesi che l’Arezzo abbia una vocazione oncologica appare logica e quindi condivisibile. Non escludiamo però che alcuni servizi accessori possono più o meno rimanere nel loro contesto.
A Ragusa siamo sprovvisti di un reparto di oncologia pediatrica, ha mai pensato di poter realizzare qualcosa a riguardo data la sua esperienza e professionalità nel settore?
La presenza di una struttura di oncologia pediatrica, a me così cara, potrà essere giustificata solo da flussi di attività adeguatamente consistenti. Ovviamente la ricognizione in atto ci consentirà di valutare anche questo aspetto.
In passato si è parlato di un progetto: “la Cittadella della salute Iblea”. Ritiene di prenderlo in considerazione?
Parliamo di un progetto che devo valutare a seguito di informazioni necessarie che acquisirò.
E’ apparsa la notizia del ritardo nella nomina dei direttori sanitari e amministrativi, come intende porsi? Riconfermerà gli attuali direttori (amministrativo Dott. Maniscalco e sanitario aziendale Vito Amato)?
La direzione generale ha atteso la definizione delle posizioni di alcuni possibili candidati alla luce del nuovo decreto Renzi. Il chiarimento da parte del vertice della sanità regionale appare nella fase conclusiva e questo aprirà le porte al percorso di nomina delle figure apicali che si verificherà in tempi brevi da parte della direzione.
Corre voce di una nomina a direttore sanitario aziendale del Dott. Carmelo Iacono, primario della divisione di oncologia, conferma?
Il Dott. Carmelo Iacono è un candidato con solida esperienza clinica e dotato di requisiti adeguati. Per questo è stato inserito nella lista delle possibili figure da nominare.
Cosa pensa dell’umanizzazione in corsia?
L’umanizzazione nella degenza ospedaliera è innata nella professionalità di un pediatra, prima ancora che di ogni altro medico. Quello che posso dire è che ogni professionista dovrà mettere non solo la testa ma anche il cuore nel suo lavoro.
Doriana Dipasquale