Enzo Fede diventa guardia zoofila: ecco come contrasterà abbandono e maltrattamento degli animali
Nell’ordinamento italiano, la guardia zoofila è un cittadino che, anche in seno ad un’associazione animalista o ambientalista, dopo la frequentazione di un corso e il superamento di un esame, viene nominato guardia giurata dal prefetto per lo svolgimento di servizi di tutela degli animali e dell’ambiente. Dall’ordinamento italiano la guardia zoofila è qualificata come pubblico ufficiale e gli viene attribuita, nell’ambito specifico della tutela svolta, la funzione di polizia giudiziaria ossia l’attività di prevenzione e repressione dei reati. Il 24 novembre 2013, Enzo Fede, classe 1981, vittoriese nonché figlio dell’architetto Mariangela Mormina che da circa un anno ricopre il ruolo di dirigente dell’ufficio tecnico presso il Comune di Santa Croce Camerina, ha sostenuto l’esame di fine corso “Guardie Ecozoofile” presso Trappitello (Taormina). Domenica 15 giugno, a partire dalle ore 10:00, nell’aula consiliare “Mico Geraci” di Caccamo (Palermo), si terrà il rilascio degli attestati, attraverso il quale Fede avrà ufficialmente un incarico di pubblico ufficiale, in presenza del coordinatore nazionale e regionale delle guardie ecozoofile. Dopodiché aspetterà la notifica del Prefetto di Ragusa per presentarsi dinnanzi a lui per fare il giuramento con nomina e qualifica di pubblico ufficiale in qualità di polizia giudiziaria (artt. 55 e 57 c.p.p.) e polizia amministrativa (DLGS 112/1998 – DPCM 12/09/2000 – art. 13, comma 4, legge 689/81) e guardia giurata particolare. Essendo stato l’unico allievo della Provincia di Ragusa che ha partecipato a quel corso di formazione le sue dichiarazioni sono importanti: vuole infatti spendersi al meglio delle sue capacità per tutelare la fascia debole degli animali, specie riguardo i maltrattamenti e gli abbandoni, e contrastare il fenomeno del randagismo. Purtroppo è noto e frequente nel ragusano tale fenomeno e bisogna coinvolgere comuni e province per mettere a disposizione mezzi e materiali nonché fondi per aiutare le guardie e i volontari. L’esistenza delle guardie zoofile è prevista dall’ordinamento nella materia inerente alla vigilanza zoofila (legge 12 giugno 1913, n. 611, legge 20 luglio 2004, n. 189 ed altre leggi statali e regionali in materia di tutela degli animali d’affezione) e dipende dalla nomina a guardia particolare giurata che viene fatta, come detto poc’anzi, dal prefetto della Provincia in cui si opera. Un impegno costante per i nostri amici pelosi, e avendone l’autorità grazie al decreto, gli sarà più facile collaborare parecchio con la sorella Sandra Fede, presidente dell’associazione Voce Animale fondata da lei stessa. L’associazione “Voceanimale Onlus” nasce nel territorio seguendo prevalentemente l’esempio della provincia di Catania, con lo scopo di seguire i randagi, sfamarli e curarli anche in strada, trovare adozioni in tutt’Italia con i dovuti controlli pre-affido e post-affido, coadiuvati, se serve, anche dalla guardie zoofile delle varie regioni italiane.
Il randagismo è una piaga sociale che provoca vergogna e in questo modo si è passati ad agire per il dovere, per quanto possibile, di aiutare degli animali anonimi e soli, confidando nella genuina collaborazioni di associazioni e di cittadini privati, perché insieme si può realizzare qualcosa di grande. Con l’ avvio della stagione estiva Fede invita chi avrebbe intenzione di abbandonare un cane a non farlo e aggiunge che l’abbandono di un cane non è solo un gesto vile e ignobile verso l’animale, ma è anche un gesto che potrebbe mettere a rischio anche l’incolumità di automobilisti e centauri e rientra tra i reati penali; invita tutti coloro i quali assistano ad un abbandono di annotare targa del veicolo e denunciare alle autorità competenti. L’omertà, esclama, è la radice di ogni male. Un progetto interessante che presenterà nei prossimi giorni all’amministrazione santacrocese, è quello di chiedere di utilizzare, per questa stagione estiva, una frazione di spiaggia solo per i padroni di cani. I nostri amici troverebbero, in questo modo, piena libertà di sfogo, senza vincoli o divieti di alcun genere, benché sia sempre consigliato portare con sé guinzaglio, museruola e libretto sanitario in caso di necessità. Fede auspica inoltre che vengano accentuati i controlli al fine che tutte le attività di ristorazione e commerciali non si rifiutino di far accedere gli animali, alla luce della nuova legge in materia che toglie il divieto d’ingresso dei cani. Accentuare, a quest ‘ultimo scopo, il controllo, al fine che tutte le attività di ristorazione e commerciali non si rifiutino di far accedere animali in virtù della nuova legge in materia che elimina il divieto d’ingresso D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica) 320/54 “Regolamento della polizia veterinaria” che ne ammette l’accesso nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto, purché siano condotti a guinzaglio. La normativa sancisce che “Vietare l’ingresso ai cani nei locali pubblici e quindi negli esercizi commerciali è illegale” e per esercizio commerciale si intendono anche bar e ristoranti. E’ fatto, invece, assoluto divieto di ingresso nei luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati. L’art. 83 del menzionato decreto asserisce che chiunque voglia far entrare il proprio cane in un ristorante o bar dovrà provvedere ad adempiere ad ogni misura di precauzione (museruola e guinzaglio) al fine di non cagionare pericoli per gli altri clienti del locale. Il proprietario del locale può, però, vietare l’ingresso ad animali sporchi o maleodoranti oppure può invitare il proprietario dell’animale ad uscire dal ristorante (ad es.) se l’animale infastidisce gli altri clienti (ad esempio abbaia). I presupposti per rendere la prossima stagione estiva a misura dei nostri amici a quattro zampe sembrano esserci tutti! Ringraziamo Enzo Fede per le sue dichiarazioni e gli auguriamo un buon lavoro.
Giusy Zisa
Daniela Sabato direttrice del corso guardie ecozoofile di trappitello anno 2013, animalista volontaria e molto attiva
11 Comments
Vuoi vedere che la nuova aria aperta di punta secca servirà come bel vedere per i cani?
Penso che il tuo intervento sia fuori luogo, si sta parlando di ben’altro, bastaaaa con questo belvedere e anche se fosse come dici tu sempre meglio degli escrementi delle colombe e dei piccioni che si intanavano in quell’edificio vecchio, instabile e inutile. Questa è la prima e ultima risposta che lascio ad una persona senza volto e senza nome! Se avete da porre domande, consigli, critiche o altro abbiate il coraggio di firmarvi. Grazie!
Qualcuno vuole fare qualcosa di buono per la collettività e c’è sempre il primo pinco pallino di turno pronto ad attaccare e strumentalizzare.
ahahahahahahahhaahahahhahaahhahaahahah….e non nominate il belvedere! E’ peccato!
“edificio vecchio, instabile e inutile”, Sig. Fede dovrebbe sapere meglio di tutti che quello, almeno in parte, era un edificio di RILEVANZA STORICA e TUTELATO dalla Soprintendenza! Che è un pò diverso..E poi perchè si scalda tanto?
Apprezziamo la Sua volontà e la sua bontà al servizio della collettività, non si scaldi.
Che adesso il Comune magari avrà bisogno di una guardia zoofila..non si scaldi!
Vi ricordo che l’ingresso ai cani e altri animali nei ristiranti è sempre a discrezione del Titolare, io non mangerei in un locale dove vicino avre dei cani con tutto che mi piacciono, sfido chi fara’ entrare un pastore del caucaso, un dobberman un pastore Tedesco nei locali, stiamo esagerando, vorrei vedere un locale con 4 cani in sala cosa succederebbe, ma smettiamola che e’ meglio, sempre rispetto massimo per gli animali , ma non per forza si deve cenere con l’amico a zampe, ne vale per le altre persone. Scusate la mia opinione
E se sono i clienti che si infastidiscono alla presenza dell’animale che facciamo li invitiamo ad uscire?
Scusate se posto questa
A livello normativo statale non esiste alcun divieto di far entrare i cani nei pubblici esercizi, salvo quelli in cui si producono alimenti, con l’obbligo di condurli con guinzaglio e museruola, ai sensi dell’art.83, lettera d) del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n.320, recante “Regolamento di Polizia veterinaria”.
Ma nei Ristoranti e Bar non si producono alimenti?
Io nel mio locale ho fatto entrare sempre cani di piccola taglia uno due massimo, purtroppo quelli grandi secondo me non debbono entrare anche se sembra una discriminazione, pero’ non a tutti piace cenare o pranzare con gli animali, dolcissimi che possano essere.
io se vedo il cartello non porto il cane.
Risposta a “Che confusione”: Ti sei dato proprio un bel nickname che ti si addice parecchio! Punto Primo forse sei più confuso che persuaso, se quell’edificio obsoleto (se hai difficoltà a capirne il significato cercatelo nel dizionario) fosse stato così storico non sarebbe stato mai demolito. Punto Secondo non mi scaldo affatto, ci vuole ben altro per farmi scaldare, anzi le critiche senza alcun fondamento e poco costruttive mi scivolano. Punto Terzo ho già il mio lavoro, dunque non ambisco ad entrare al comune come Guardia Eco-zoofila se vorresti insinuare questo, se lo faccio come dici precedentemente tu è proprio per il bene della collettività e per gli animali.
Risposta a “Marco”: Ti suggerisco di andarti a studiare un pò di normativa in materia, è legge ed il titolare di qualunque attività è tenuto a rispettarla sia se la condivide o meno. E’ chiaro che tutto ha un limite di tolleranza, se il cane sporca o abbaia disturbando in qualche modo la clientela è ovvio che il titolare può invitarlo gentilmente ad uscire insieme al suo padrone, ma questo potrebbe farlo anche con le persone. Credimi c’è gente che sporca e disturba più di un cane anche se fosse un alano. Basta girare nelle spiagge e vedere un pò quanta sporcizia lascia qualche persona indubbiamente poco civile (mozziconi di sigarette, carta, cartoni, vetro e rifiuti vari), sfido ad un cane di sporcare tanto quanto. Uno dei miei obbiettivi è proprio quello di creare una porzione di spiaggia riservata agli animali di affezione proprio per non disturbare persone come te oltre ai motivi che ho dichiarato alla giornalista. Per concludere se non gradisci la presenza di un animale in una attività pubblica, puoi sempre cambiare locale anche perchè penso che neppure l’animale gradirebbe la tua presenza.
Risposta a “Fabio”: Non sono obbligati ad entrare in quel locale!
Risposta a “Fabio Alabisio”: E’ proprio come dici tu! Non esiste alcun divieto per far accedere animali nei locali pubblici e nei casi di attività particolari come quelli per la somministrazione di alimenti ci sono specifici accorgimenti che si devono rispettare. Non condivido la tua differenza fra cani di taglia piccola e grande, lo stesso fosse se io padrone di un esercizio pubblico non farei entrare le persone di colore. Sarebbe una vera e propria discriminazione! Così come non condivido l’eventuale divieto che invita a non entrare con animali, in quanto è contro legge e nessuno può esporre un cartello simile. Invece rispetto il tuo buon senso civico che per togliere l’occasione non porteresti il cane. Ma a differenza di te che potresti anche fare a meno di uscire per locali con il tuo cane ci sono tantissime altre persone che non riescono a farne a meno. Come si fa?
Enzo ho il massimo rispetto per gli animali, anzi molta simpatia per i cani, credimi quando si e’ in un locale nn a tutti piace avere gli animali accanto, anche se a volte l’uomo risulta piu’ animale, il discorso dell’uomo di colore per me non funziona, non e’ la stessa cosa, non puoi paragonare cio’, purtroppo abituiamoci a lasciari i nostri amici a 4 zampe quando andiamo al ristorante, io ho mia sorella che lascia la sua cagnetta quando il mio risto é pieno, ha del buon senso credo, si basa su cio’ una sera feci entrare una coppia e purtroppo dopo avermi chiesto una vaschetta hanno messo del cibo e hanno fatto mangiare il cane, cosa facevo a meta’ serata li facevo accomodare fuori? Non era pretesto per iniziare una discussione? Allora evitiamo, il cartello simpaticissimo ” io non posso entrare ” ci sta e come dove si somministra alimenti e bevande.
Condivido per le attività di somministrazione alimenti!
Ciao Enzo e complimenti. Riguardo l’entrata dei nostri bimbi a 4 zampe nei locali io per buona educazione chiedo sempre se posso entrare, con loro, al proprietario; anche se devo dire che nel 2008, durante un viaggio in Lussemburgo, sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che i commercianti apprezzassero, quasi, quasi, di piú i cani nei loro locali che i loro padroni; detto questo il mio problema é un altro. Posso arrivare a capire che a molta gente i cani danno fastidio, ma c’é altrettanta gente che li ama e vorrebbe poterli portare ovunque ritenendo, appunto, il proprio amico a 4 zampe un membro a/effettivo della famiglia, detto ció il comune ha decretato che loro a spiaggia non possono entrare ed a me questa cosa mi fa alquanto imbestialire in quanto amo i cani, forse, da prima che nascessi essendo nipote di due veterinari.
Forse si ritiene che possano sporcare o portare parassiti e malattie. I cani domestici vengono curati in tutto e per tutto ed a volte anche piú dei componenti umani della famiglia quindi non c’é la possibilitá che portino malattie e parassiti; per quanto riguarda lo sporcare sta al padrone ripulire in ogni caso ci sono umani che fanno molto piú schifo degli animali in generale. Un cane non lascerá mai i pannolini sporchi dei bambini in spiaggia o i sacchetti dell’immondizia o i mozziconi delle sigarette o le bottiglie di creme ed oli abbronzanti finiti, allora perché questa discriminazione? ……..Il comune avrebbe potuto e secondo me DOVUTO stabilire almeno un tratto di costa, sui diversi km di spiagge libere, ovviamente in proporzione, dove dare la possibilitá alle famiglie a 4 zampe di passare il periodo estivo senza problemi di sorta, e che nessuno mi venga a dire che i cani potrebbero stare male per il caldo, é una risposta che non accetto in quanto, come le persone, anche i cani hanno diversi gradi di sopportazione del calore. Se fosse per la mia piccola Ariel staremmo a spiaggia h24 e quando la porto via e torniamo a casa si mette triste in un angolo e non mi dà conto per tutto il resto della giornata, ora lei é piú di un mese che é sempre triste perché quest’anno non l’ho portata neanche una volta e quando la lascio a casa per andare a mare quando torno é peggio. A tutto ció mi chiedo, infine, se sia giusto che paghino in molti i problemi causati dai pochi?
Comments are closed.