Le finte lacrime del prefetto Iurato dopo il terremoto de L’Aquila: leggi l’intercettazione dello scandalo
I pm di Napoli hanno chiesto la sua interdizione dai pubblici uffici solo qualche giorno fa, ma oggi iniziano a filtrare le prime indiscrezioni su quel provvedimento e intercettazioni penalmente irrilevanti, ma che danno uno spaccato della qualità della persona. La santacrocese Giovanna Maria Iurato ha finto di piangere di fronte alla Casa dello Studente distrutta a poco più di un anno dal terremoto il giorno del suo insediamento al posto di Franco Gabrielli, divenuto poi capo della Protezione Civile Nazionale. Lacrime false e risate telefoniche che erano scappate solo a Francesco Piscicelli, l’imprenditore edile che pregustava i ricchi appalti pubblici. Era il 26 maggio del 2010 e come primo atto formale la Iurato deponeva una corona di fiori proprio alla memoria degli otto studenti morti sotto le macerie della Casa dello Studente aquilana. Poche domande dei cronisti, poche ed evasive risposte del Prefetto. Oggi le intercettazioni fanno luce su quel fatto e fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010. “Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato ‘una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”. La vicenda è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Iurato, ecco l’intercettazione choc
“Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”. E’ il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre. E’ uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza. I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto:
IURATO: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati…
GRATTERI: Si lo so.
IURATO: …perché è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
GRATTERI: Brava
IURATO: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a…
GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente!
IURATO: Mi misi a piangere.
GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).
IURATO: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perché è venuta qua?”. Perché voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perché voglio essere utile a questo territorio. Punto.
GRATTERI: Eh.
IURATO: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.
Fonte: ansa.it
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1 Comment
Mi viene proprio difficile credere, umanamente prima, e per come vengono descritti i fatti dopo, che una DONNA, in piena e lodevole carriera professionale, chiamata a ricoprire un così alto incarico dello Stato e pergiunta da poco, possa trovare un così lato comico mediocre su una tragedia immane. O è impazzita o è quello che si vuol far credere quando viene presa di mira in questo Paese una persona. La prima ipotesi la escluderei visto la recente nomina a Prefetto all’epoca dei fatti. Un minimo di acume intellettuale le sia stato riconosciuto immagino per ricoprire tale ruolo. L’inchiesta di Napoli che l’ha colpita? Capitolo a parte, se ha sbagliato è giusto che paghi. Ma in democrazia paghi pure chi riesce a infangare una persona facendo apparire sotto una luce diversa lo strumento dell’intercettazione telefonica.
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