Un monumento per l’Avis: è il degno simbolo di una cittadinanza attiva e generosa di S.Mandarà
Stefano Lo Cicero, scultore palermitano la decantava come un’offerta d’amore, omaggiandola all’Avis per esaltare la donazione del Sangue quale atto d’amore per gli altri. L’opera rappresenta questa umanità proteiforme, uguale e varia, che l’amore conserva e trasforma, fa crescere e palpitare… Uomo, donna, madre in preghiera, colomba di pace e di speranza, volo d’innocenza, vita a volte squarciata da malattie ed eventi crudeli, cordata di solidarietà tra gli esseri umani, dolcezza di vivere insieme. Ecco che per noi avisini diventa un monumento sacro, inviolabile, che rappresenta il nostro stile di vita pieno di valori e di tanto altruismo verso i bisognosi. Abbiamo pensato di illuminare con un fascio di luce nuova il nostro monumento per sottolineare l’impegno della città e dei suoi cittadini tutti ad una cittadinanza attiva. Abbiamo scelto di onorare le emozioni del dono del sangue perché sono istanti intensi che punteggiano la nostra vita, sono attimi in cui ci si sente vivi, potenti e fragili assieme… in un paese multi-etnico dove abbiamo il dovere di costruire una memoria cooperata, una memoria intima, collettiva e solidale. Il faro della tolleranza. Affinché si possa convivere in pace, qualunque sia la nostra origine o provenienza, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Tollerare significa apprezzare le differenze, per rigettare con ogni forza, ogni forma di violenza, di odio e sopraffazione, perché la peggiore delle quali è l’intolleranza. Arthur Schopenhauer diceva: L’ODIO VIENE DAL CUORE, IL RISPETTO VIENE DALLA TESTA E NESSUN SENTIMENTO E’ TOTALMENTE SOTTO IL NOSTRO CONTROLLO.
Per il consiglio direttivo dell’Avis, Salvatore Mandarà